Occupazione dell'etere: differenze tra le versioni

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Un'altra questione dibattuta all'epoca fu quella se per l'effettivo utilizzo di una frequenza fosse necessaria la trasmissione di un programma oppure bastasse trasmettere un segnale con una immagine fissa, in genere il [[monoscopio]], cioè quell'immagine che permetteva agli antennisti di regolare gli apparati di ricezione.
Una prima azione per tentare una regolamentazione del settore venne tentata con la [[Legge]] [[4 febbraio]] [[1985]], n.10 che operò il primo censimento ufficiale delle frequenze ocupate anteriormente alla data del [[1 ottobre]][[1984]]. <ref>la legge 10/85[http://www.consiglio.regione.toscana.it/corecom/normativa/noramtiva_doc/leg_10_85.html] la legge 10/85</ref> Con esso si ufficializzò la possibilità della trasmissione di uno stesso programma''pre-registrato'' ad opera di più emittenti sul territorio nazionale ponendo le basi per la successiva creazione delle reti nazionali.
Nel [[1990]] con la ''[[Legge Mammì]]'' si rifece il Censimento delle radiofrequenze cristallizzando di fatto l'esistente situazione. Dopo di esso, per 16 anni il fenomeno, pur essendo ben conosciuto, non ha sostanzialmente portato a rilevazioni ufficiali.