Sistema immunitario: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 87.9.52.90 (discussione), riportata alla versione precedente di 200.127.124.132 |
|||
Riga 7:
**immunità specifica cellulo-mediata
==Immunità aspecifica
L’immunità aspecifica o innata costituisce la branca evolutivamente più antica e l’impalcatura fondamentale del sistema immunitario. Essa infatti non solo si configura come prima linea di difesa dell'organismo contro il ''non-self'', ma funge anche da innesco e da “forza lavoro” ausiliaria per la risposta immunitaria specifica coordinata dai linfociti CD4+. Un ruolo non meno rilevante dell’immunità aspecifica è infine quello della rimozione di strutture self danneggiate o consumate (es. eritrociti). All’interno dell’immunità aspecifica si riconoscono misure difensive di tipo:
* ''fisico-chimico'', costituite dalle barriere anatomiche epiteliali e mucose, dalle secrezioni esocrine (es. saliva) e dai mediatori dell’infiammazione e della cascata del complemento.▼
▲* ''fisico-chimico'', costituite dalle barriere anatomiche epiteliali e mucose, dalle secrezioni esocrine (es. saliva) e dai mediatori dell’infiammazione.
* ''biologico'', costituite da numerose specie cellulari prevalentemente della linea mieloide, ma anche della linea linfoide.
La caratteristica fondamentale dell’immunità aspecifica è la capacità di rispondere immediatamente ad un vasto numero di agenti patogeni grazie al riconoscimento di un limitato numero di profili molecolari non-self estremamente diffusi in natura (come LPS, glicani ricchi in mannosio, RNA a doppia elica, ecc...). La rapidità del riconoscimento e della risposta difensiva conseguente è dovuta al fatto che i meccanismi di riconoscimento sono presenti uniformemente su tutti i componenti dell’immunità aspecifica e sono completamente determinati a livello genetico senza alcun bisogno di processi maturativi di tipo epigenetico ( cfr. immunità specifica). La semplicità e la velocità che caratterizzano questo sistema sono però ottenute al prezzo di:
* un’''efficacia non sempre ottimale'' nell’eliminazione di numerosi agenti patogeni (dotati ad es. di profili molecolari leggermente diversi da quelli contro i quali si è evoluta l’immunità aspecifica)
* l’''incapacità di adattarsi'' alle contromisure sviluppate dai microrganismi patogeni (in tempi estremamente brevi grazie all’alta velocità e all’elevato numero di replicazioni di cui tali microrganismi sono capaci).
* una ''scarsa capacità di discriminazione'' tra ''self'' e ''non-self'', che determina lo sviluppo di danni tissutali spesso sproporzionati rispetto all’entità dello stimolo immunogeno (infezione).
La mancanza di specificità è parzialmente compensata dalla funzione opsonizzante degli anticorpi, che possono contemporaneamente legare con alta specificità gli antigeni provenienti dagli agenti patogeni e con bassa specificità alcuni recettori espressi sulle cellule dell’immunità innata
La componente cellulare dell’immunità aspecifica comprende prevalentemente cellule di derivazione [[linea mieloide|mieloide]], ma anche alcuni stipiti di tipo [[linea linfoide|linfoide]]. Queste cellule sono dotate di una serie di recettori codificati in linea germinale, che consentono loro di interfacciarsi direttamente o indirettamente con gli antigeni o di riconoscere la presenza di uno stato infiammatorio e di innescare la risposta immune:
* ''[[Recettori Toll-like]]'' (TLR): recettori a singolo segmento transmembrana, espressi da numerose specie cellulari e funzionali al riconoscimento di pattern molecolari stereotipati.
* ''Recettori per il frammento cristallizzabile (invariante) delle immunoglobuline'' (FcγR,FcεR): potenziano la specificità e l’ampiezza del riconoscimento antigenico delle cellule dell’immunità innata, grazie al legame ad anticorpi opsonizzanti specifici. Ovviamente questo meccanismo non funziona come prima linea di difesa a meno che un soggetto non sia già stato esposto ad un antigene e sia quindi già dotato di immunoglobuline specifiche
* ''Recettori per il complemento'' (CR): rendono le cellule dell’immunità innata sensibili all’attivazione della cascata complementare
**CR1 (o CD35): lega i frammenti C3b, iC3b (C3b inibito) e C4b favorendo la fagocitosi.
**CR3,4: stimolano la fagocitosi in seguito a legame a iC3b
**C3aR e C5aR: legano i frammenti C3a e C5a e attraverso le cascate di segnale ad esse connesse sostengono i fenomeni infiammatori.
* ''Recettori delle cellule natural-killer'' (NK): riconoscono molecole MHC di classe I attivando o inibendo (a seconda del tipo di recettore) la risposta citotossica delle NK. Appartengono a due grandi famiglie:
** Recettori omologhi alle lectine di tipo C, costituenti il complesso del recettore NK (NKC)
** Recettori con domini immunoglobulinici (KIR: Killer cells Immunoglobulinic Receptors)
* ''Recettori delle cellule T di tipo γδ'': riconoscono ligandi caratteristici del tessuto in cui risiedono (epiteli), ma espressi solo in seguito ad un’infezione (es. heat shock proteins). A differenza dei TCR sono molto poco variabili
* ''Recettori delle cellule T NK'': si tratta di TCR formati da una catena invariante + una delle tre possibili catene β. Riconoscono antigeni glicolipidici.
====Mastociti====
{{Vedi anche|Mastocita}}
Cellule di derivazione mieloide residenti nei tessuti connettivi e dotate di granuli di istamina, eparina e numerosi altri fattori infiammatori. Questi granuli vengono rilasciati in grande quantità in risposta a stimoli immunogenici riconosciuti da TLR o da FcεR (questi ultimi fondamentali per le reazioni di tipo allergico). Si ritiene che i mastociti siano spesso il trigger iniziale dell’infiammazione.
====Granulociti====
{{Vedi anche|Granulocita}}
Cellule di derivazione mieloide presenti nel sangue circolante e richiamate nei tessuti da stimoli infiammatori.
=====Neutrofili=====
{{Vedi anche|Neutrofilo}}
Costituiscono la maggior parte dei granulociti e caratterizzano gli infiltrati dell’infiammazione acuta. Svolgono 4 funzioni fondamentali
* fagocitosi professionale potenziata da recettori per il complemento (CR) e per anticorpi (di classe G->FcγR) * digestione dei patogeni attraverso il rilascio di radicali liberi e sostanze ossidanti (respiratory burst) contenute nei cosiddeti granuli primari
* rilascio di fattori chemotattici e di mediatori infiammatori contenuti nei cosiddeti granuli secondari
* rimozione (o induzione) di danni tissutali attraverso il rilascio di gelatinasi (digerisce il connettivo) contenuta nei cosiddeti granuli terziari
=====Basofili=====
{{Vedi anche|Basofilo}}
Svolgono funzioni simili ai mastociti e con le medesime modalità di attivazione. Sono presenti in numero molto esiguo rispetto alle altre popolazioni cellulari
=====Eosinofili=====
{{Vedi anche|Eosinofilo}}
Controllano reazioni immunitarie IgE-mediate come infezioni elmintiche o allergie
====Macrofagi e Cellule dendritiche====
{{Vedi anche|macrofago|cellula dendritica}}
Cellule di derivazione mieloide originatesi dal differenziamento tissutale di monociti circolanti. I macrofagi, analogamente ai neutrofili svolgono funzioni di fagocitosi e digestione ossidativa degli agenti patogeni, ma intervengono in genere nelle fasi tardive dell’infiammazione acuta o nell’infiammazione cronica. Hanno legami molto stretti con le cellule dell’immunità specifica in quanto dipendono da queste ultime per raggiungere una completa attivazione e ne influenzano il differenziamento nelle fasi precoci della risposta immune specifica; inoltre possono contribuire alla presentazione antigenica. Le cellule dendritiche sono morfologicamente e funzionalmente specializzate nella cattura e nella presentazione di antigene (sono le classiche APC, antigen presenting cells).
====Cellule Natural Killer====
{{Vedi anche|cellula natural killer}}
Cellule della linea linfoide evolutivamente più antiche rispetto ai linfociti T e B. Contribuiscono alla costituzione di un solido network citochinico nelle fasi iniziali delle infezioni virali e in base all’equilibrio tra segnali attivatori o inibitori rilevati dai recettori per le cellule NK possono tollerare o distruggere le cellule attraverso un meccanismo simile a quello dei linfociti T. Per questo motivo risultano particolarmente attive contro cellule che non esprimono MHC I (in seguito ad alcune infezioni virali o in presenza di alcuni tumori).
====Linfociti innati====
=====Linfociti T γδ=====
{{Vedi anche|linfocita T}}
Costituiscono un’esigua minoranza dei linfociti T ed esprimono un TCR di tipo. A differenza degli altri linfociti possono attivarsi e rispondere direttamente, senza ulteriori segnali costimolatori.
=====Linfociti T NK=====
{{Vedi anche|linfocita T}}
Costituiscono un’esigua minoranza dei linfociti T e riconoscono antigeni glicolipidici. Svolgono un ruolo di fondamentale importanza nella regolazione del differenziamento dei linfociti T-helper (CD4+).
=====Linfociti B1=====
{{Vedi anche|linfocita B}}
Sono particolarmente rappresentati all’interno della cavità peritoneale e pleurica e producono anticorpi di classe M senza ulteriori segnali costimolatori, ma non sviluppano alcuna forma di memoria immunologica. Possono auto-rinnovarsi in periferia
==Immunità specifica==
|