Impero coloniale: differenze tra le versioni
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Questo fu un processo relativamente veloce (dal 1830, con la presa francese dell'[[Algeria]], al 1936, con la conquista italiana dell'[[Etiopia]]), ma che cambiò il mondo per sempre. Si può dire che l'acme di tale periodo fu a cavallo fra i due secoli, quando gli stati europei (di gran lunga predominanti [[Inghilterra]] e [[Francia]], ma anche [[Belgio]], [[Italia]], [[Spagna]] e [[Germania]]) instaurarono vasti domini coloniali che distrussero ogni sorta di indipendenza del continente. Fu un periodo che per la sua durezza fu ampiamente contestato da molti intellettuali.
==1941-1962: la [[decolonizzazione]]==
Dopo la [[seconda guerra mondiale]], nel giro di un ventennio, un'insormontabile ondata di voglia d'indipendenza in Africa portò alla completa decolonizzazione del continente. In alcune zone la liberazione fu pacifica, in altre, come in Algeria ([[guerra d'Algeria]], 1954-1962) fu decisamente cruenta.
Ad oggi, in alcune zone del pianeta, la decolonizzazione non è ancora del tutto compiuta: la Francia detiene ancora parti del Sudamerica e molte isole sparse per il mondo, come anche la Gran Bretagna ed i [[Paesi Bassi]] ([[Antille Olandesi]]). Comunque, l'entità dell'odierno imperialismo è talmente irrilevante da far giustamente ritenere che gli imperi coloniali ad oggi siano del tutto tramontati.
Alcuni sostengono però che gli [[Stati Uniti]] siano l'odierna potenza colonialista, sia per i territori d'oltremare sparsi per il mondo (come [[Porto Rico]] e le [[isole Hawaii]]), sia per il fatto che una rilevante parte della loro economia si regge sul [[neocolonialismo]].
==Conclusione==
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{{Imperi coloniali}}
[[Categoria:Colonialismo]]
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