Muʿammar Gheddafi: differenze tra le versioni
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Nato da una famiglia islamica, all'età di sei anni perse due suoi cugini a causa di una mina lanciata dagli italiani: questo episodio provocò l'ira anti-italiana di Gheddafi che soltanto recentemente si è attenuata. Tra il [[1956]] e il [[1961]] frequentò la scuola islamica di [[Sirte]], in cui conobbe le idee panarabe di [[Gamal Abdel Nasser]], cui aderì con entusiasmo. Nel [[1968]] si iscrisse all'Accademia Militare di [[Bengasi]]. Concluse il corso con molto successo, e dopo un breve periodo di specializzazione in [[Gran Bretagna]], venne nominato capitano dell'esercito alla giovanissima età di 27 anni.
Insoddisfatto del governo guidato dal re [[Idris I]] perché giudicato da Gheddafi troppo servile dei confronti di [[U.S.A.]] e [[Francia]], il [[26 agosto]] guidò una rivolta contro il sovrano, che portò il [[1 settembre]] [[1969]] alla proclamazione della [[Repubblica]] capitanata da un Consiglio Rivoluzionario composto da 12 militari di tendenze progressiste. Gheddafi, che nel frattempo era stato nominato colonnello, si mise a capo del Consiglio instaurando una
Fece approvare dal Consiglio una nuova Costituzione da lui definita ''araba, libera e democratica''. In nome del suo [[nazionalismo arabo]], egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere, espulse la comunità italiana residente nel paese e chiuse le basi militari statunitensi e britanniche. La politica della prima parte del governo Gheddafi può essere definita come una "terza via" tra [[comunismo]] e [[capitalismo]] nella quale egli cercò di coniugare i principi del [[panarabismo]] a quelli della [[socialdemocrazia]]. Espose, in maniera più organica, i suoi principi politici e filosofici nel ''[[Libro verde]]'', pubblicato nel [[1976]]. Il titolo prendeva spunto dal colore della bandiera libica, che infatti è completamente verde.
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