Convento di Brogliano: differenze tra le versioni
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In questo convento francescano, dedicato a S. Bartolomeo, sperduto sugli Altipiani Plestini nei confini tra l'Umbra e le Marche, ha avuto inizio nel sec. XIV una importante riforma del Francescanesimo, chiamata degli Zoccolanti. Nelle città o nelle campagne quando c'era o c'è ancora un convento abitato da frati e si dice "gli Zoccolanti", il termine ci riporta a quei
Il convento sorge su un altura, a mezza costa del monte di Brogliano verso il Pennino, a poche centinaia di metri dalla statale 77, a circa 3 km da Colfiorito, 2 da Serravalle. Situato a 850 mt. di altezza, a pochi metri dall'edificio scaturisce una ricca vena di acqua ed è immerso in una macchia fittissima, cosa unica sull'altopiano, che pur essendo molto fertile e ricco di acque è quasi spoglio di piante. Poco lontano sono le sorgenti del fiume Chienti e la famosa Botte dei Varano. La Valle della Scorosa, con le Bocchette, comincia poco lontano dal convento, dove era l'antichissimo Eremo del Santo Sepolcro, in cui era conservava ancora nel 1593 una insigne reliquia portata da Gerusalemme dai Crociati. La Fonte del Sepolcro un pò più in basso dà inizio allo Scarsito che attraversando Sefro, a Pioraco entra nel fiume Potenza.Le selve della Scorosa spesso erano nascondiglio di briganti che saccheggiavano il territorio e in particolare i viandanti in transito sulla Via Lauretana.
La tradizione dice che Brogliano fu fondato come romitorio dagli abitanti di Colfiorito nel 1270. Con il passare gli anni prese la forma di convento, di cui si conservano ancora oggi imponenti muraglie e l'arco gotico della porta della chiesa.
I frati, circa sette o otto, conducevano una vita di rigoroso silenzio, di estrema povertà e di umile servizio alle popolazioni del territorio. Andavano a piedi nudi, ma vedendo la popolazione che portava gli zoccoli, cominciarono a portarli anche loro, per questo furono chiamati "Zoccolanti". Si coprivano di pelli di animali, cosa che non piacque ai superiori dell'Ordine Francescano e li costrisero di vestire l'abito tradizionale. E' stato luogo sempre ricercato dai frati osservanti e desiderosi di vita austera; ospitò tra gli altri i santi religiosi fra Angelo da Monteleone e fra Giovanni da Stroncone. Sembra che nella chiesa conventuale siano sepolti fra Giovanni da Valle e fra Gentile da Spoleto. Il papa Giulio II, di ritorno da Bologna verso Roma per la Via Lauretana vi soggiornò insieme a 7 Cardinali, il giorno 16 maggio 1511 e in quell'occasione concesse l'Indulgenza Plenaria per chi avesse visitato la chiesa il 24 agosto, festa di S. Bartolomeo. Il ricordo di questo avvenimento era conservato in una iscrizione, murata in una parete della chiesa, ma ora è scomparsa.
Alla fine del '500 il guardiano di Brogliano dovette subire un processo per sospetto di eresia nella Curia di Nocera e fu messo in prigione, perchè nella piccola biblioteca del convento fu trovata un'opera di Pier Paolo Vergerio il Vecchio, letterato e diplomatico che confusero con Pier Paolo Vergerio il Giovane, vescovo, apostata, errabondo per tutta Europa.
Con la soppressione degli ordini religiosi nell'Unità d'Italia, i frati dovettero lasciare il convento che fu messo in vendita dal Demanio, ma nessuno lo acquistò e per qualche anno fu rifugio di poveri contadini. Alessandro Alfieri, canonico teologo della cattedrale di Nocera Umbra, antico alunno del Seminario Pio in Roma, oratore di fama e uomo molto erudito, visitando nel 1908 Brogliano così lo descrive:"la chiesina sconsacrata e devastata; le mura, che erano da fortezza, cadenti; i tetti mezzo scoperti; le scale in rovina. Cercai qualche memoria di Giulio II, che reduce da Bologna vi alloggiò ma inutilmente". Acquistato dai Padri Somaschi di Belfiore nel 1961, accolse fino a qualche anno fa gruppi giovanili o persone desiderose di riposo. Gravemente rovinato dal terremoto del 1997, ora è stato completamente restaurato e sembra cha sia ritornato ai Francescani.
(arriverà anche la bibliografia! !)
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