Antonio di Padova: differenze tra le versioni

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Antonio amava Padova e ne era riamato. Tutti lo volevano, tutti accorrevano alle sue prediche. Un cronista coevo, certo Rolandino, c’informa che "''il Beato Antonio predicava la parola di Dio con voce melliflua...'". <br>
Divenne amico del superiore dei benedettini, l’abate Giordano Forzatè, e del conte Tiso di [[Camposampiero|Camposampietro]], facoltoso e generoso benefattore dei francescani. Nel giardino dei conti Papafava e dei Carraresi la tradizione colloca la pietra sulla quale Antonio saliva per predicare.
 
Seppure di pochi mesi soltanto, il primo soggiorno patavino di Antonio fu sufficiente per stabilire preziosi legami spirituali che gli fanno decidere, una volta scaduto il mandato di Ministro Provinciale nel [[1230]], di ritornarvi definitivamente.