Maria Francesca Giannetto: differenze tra le versioni

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Nel [[1925]] si spostò a [[Roma]] dove per l'[[anno santo]] giubilare [[Brigida Postorino]] aveva deciso di aprire una casa di accoglienza del pellegrino in viale Mazzini. Qui suor Maria Francesca professò i voti religiosi il 25 marzo. Nel [[1929]] fu mandata alla sede dell'istituto di [[Menfi]] in Sicilia a lavorare accanto alle giovani. A causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, tornò per un breve riposo a Camaro, in famiglia, alla fine dell'anno e, dopo un ulteriore peggioramento, vi si ritirò nuovamente alla fine di gennaio del [[1930]], ammalata di [[tisi]].
 
== Conclusione di un 'esistenza ==
 
Ormai era consapevole dell'avvicinarsi della morte, chiese di essere sepolta con tra le mani il libro delle costituzioni dell'istituto religioso, la corona del rosario, una palma e un giglio. Il trapasso avvenne il [[16 febbraio]] [[1930]] alle ore 5:45. Le sue ultime parole furono: "Amate Gesù: gli amori della terra, non ordinati a Lui, sono vani. Vivete nella volontà di Dio, specialmente nelle cose avverse. Amate il sacrificio: la via del sacrificio è la via del cielo". {{citazione necessaria|Sul suo letto di morte, dopo il trapasso, una misteriosa signora avrebbe portato un giglio, nonostante che questi mancassero nel periodo invernale.}}