Mario Schifano: differenze tra le versioni

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Appassionato studioso di nuove tecniche pittoriche, fu tra i primi ad usare il computer per creare opere, e riuscì ad elaborare immagini dal computer e riportarle su tele emulsionate (le "tele computerizzate"). La prolificità dell'autore, e l'apparente semplicità delle sue opere, ha portato alla creazione di un numero impressionante di falsi che hanno inondato i mercati, soprattutto dopo la sua scomparsa.
Tra i primi a sperimentare innesti tra pittura e altre forme d’arte come musica, cinema, video, fotografia, l’ultimol’[ultimo periodo <ref name="www.electaweb.it">{{Cita web | titolo=www.electaweb.it | opera= Schifano. 1934-1998| url=http://www.electaweb.it/catalogo/scheda/978883706230/it}}</ref>] di produzione di Schifano è particolarmente segnato dai media e dalla multimedialità, interrotto soltanto da alcuni cicli più prettamente “pittorici”, in una fase di piena coscienza del proprio ruolo di artista-uomo del suo tempo.
 
Vicino alla cultura pop e all'ambiente musicale beat, sulla falsariga di [[Andy Warhol]] che aveva scoperto e prodotto i [[Velvet Underground]], collaborò con un complesso, [[Le Stelle di Mario Schifano]], che incise un album alla fine del 1967, con una copertina disegnata da lui stesso; inoltre disegnò copertine per altri gruppi italiani, come l'[[Equipe 84]]. Nel 1971 realizza un film documentario dal titolo "[[Umano non umano]]", il quale vanta la presenza di diverse figure di spicco tra cui Adriano Aprà, [[Carmelo Bene]], Mick Jagger, Alberto Moravia, Sandro Penna, Rada Rassimov, Keith Richards.