Gnummareddi: differenze tra le versioni

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Gli '''gnummareddi''' o '''turcinieddhri''' o ''''mboti''' o '''marretti''' sono un [[prodotti agroalimentari tradizionali pugliesi|piatto tipico]] locale [[Salento|salentino]], consistono in involtini di interiora ([[fegato]], [[polmone]] e [[rognone]] in [[budella]]) strette all'interno del budello di [[agnello|agnelli]] oppure di [[capretto|capretti]], delle dimensioni di circa 5 centimetri, accompagnati da qualche foglia di [[prezzemolo gigante]].
Nel Salento come in tutto il leccese, la tradizione nell'allevamento degli ovini trova origini millennarie, legate alla tradizione greca e della [[Mesopotamia]]<ref>http://www.salvelive.com/gastronomia/secondi_piatti.php</ref>gli gnummareddi rappresentano l'elemento topico di questo legame.
 
==Nome==
I nomi ricordano la forma: turcinelli dal verbo “torcere” da cui ''turcinieddhri'' che significa "piccolo attorcigliamento". I termini “gnomareddhi, gnemmaru” derivano dal latino “ glomu, glomeris” da cui l’antico “gnomerru” cioè gomitolo, batuffolo.
 
==Descrizione==
Piatto che viene cucinato alla griglia con rami di [[ulivo]] e ''ramagghia'' cioè fogliame di ulivi, che si ottiene in seguito a potatura, che poi viene seccato e conservato in balle per vari mesi.
I Gnummarieddi sono degli involtini di interiora ([[fegato]], [[polmone]] e [[rognone]] in [[budella]]) strette all'interno del budello di [[agnello|agnelli]] oppure di [[capretto|capretti]], delle dimensioni di circa 5 centimetri, accompagnati da qualche foglia di [[prezzemolo gigante]].
 
Molto simili son i '''marretti''' che però hanno dimensioni decisamente maggiori (circa 15 cm) e sono la variante di [[Ostuni]]<ref>http://www.gennarino.org/forum/viewtopic.php?f=9&t=6138 Marretti</ref>
Il sapore delicato degli gnummareddi è probabilmente dovuto al fatto che ancora oggi per cucinare questo piatto vengono utilizzate le carni della [[moscia leccese]], una pecora particolare abituata all'habitat scarso di pascoli del salento; ormai però ne esistono pochi esemplari, difatti l'animale è a serio rischio di estinsione.
 
Nel [[Salento come in tutto il leccese,]] la tradizione nell'[[allevamento]] degli [[ovini]] trova origini millennarie, legate alla tradizione greca[[Greci|agreca]] e della [[Mesopotamia]]<ref>http://www.salvelive.com/gastronomia/secondi_piatti.php</ref> gli gnummareddi rappresentano l'elemento topico di questo legame.
==Preparazione==
Piatto che viene cucinato alla [[griglia]] con rami di [[ulivo]] e ''ramagghia'' cioè fogliame di ulivi, che si ottiene in seguito a potatura, che poi viene seccato e conservato in balle per vari mesi.
 
Il sapore delicato degli gnummareddi è probabilmente dovuto al fatto che ancora oggi per cucinare questo piatto vengono utilizzate le carni della [[moscia leccese]], una pecora particolare abituata all'habitat scarso di pascoli del salentoSalento; ormai però ne esistono pochi esemplari, difatti l'animale è a serio rischio di estinsione.
 
==Diffusione==
Oggi gli gnummareddi rappresentano per il turista un piatto tipico molto ricercato.
 
In quasi tutte le tipiche [[sagra|sagre]] del territorio salentino lo gnummareddo occupa un posto d'onore tra le griglie che puntualmente vengono circodate dai turisti pronti a gustare un piatto dal sapore antico ed unico, proprio come il territorio del salentoSalento stesso.
 
Molto simili son i '''marretti''' che però hanno dimensioni decisamente maggiori (circa 15 cm) e sono la variante di [[Ostuni]]<ref>http://www.gennarino.org/forum/viewtopic.php?f=9&t=6138 Marretti</ref>
==Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.tipicipuglia.it/v2/v_ita/index_1000.html Disciplinare consultabile tramite sistema di ricerca del sito inserendo il nome "turcinelli"]
 
{{Salento}}
[[Categoria:Cucina salentina]]