Discussione:Campi per l'internamento civile nell'Italia fascista/Sandbox2: differenze tra le versioni

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Un qualunque cittadino, di qualunque comune italiano, poteva sporgere una denuncia al Questore di polizia su qualunque cittadino ritenuto dal denunciante pericoloso o potenzialmente pericoloso per la sicurezza pubblica. Il Questore passava la denuncia al Prefetto, il quale rinviava tutto ad una Commissione, la quale interrogava il denunciato e lo invitava a "''presentare k discolpe in congrua termine''", così da poterne valutare gli addebiti. A questo punto, il denunciato poteva essere mandato al confino tramite ordinanza oppure, qualora la Commissione avesse deciso di non confinare il soggetto, poteva essere diffidato o ammonito dalla Commissione stessa o direttamente dal Questore a cui veniva rinviato il caso. <br />
Nel caso in cui per il soggetto fosse stata decisa la pena del confino, la Commissione mandava al [[Ministero dell'Interno]] il fascicolo che lo riguardava con la richiesta di inviarlo in "''un comune del Regno diverso dalla residenza abituale, oppure in una colonia di confino" ''. Ciò significa che un confinato poteva essere inviato in qualunque comune d'Italia, oppure inviato direttamente in una colonia di confino. Quella che segue è una breve lista delle colonie di confino più comunemente note. Il numero di persone calcolato nella tabella ''Stima del numero di internati (medio)'' non vuole essere una stima delle persone che in totale transitarono nelle varie colonie, ma una media delle persone che erano costantemente presenti nelle colonie. Si stima, infatti che il numero complessivo delle persone confinate in Italia sia all'incirca pari a 10.000.</small>
 
== Altre tipologie di campi ==
<small>Esistevano altre tipologie di campi e luoghi di detenzione nell'Italia del ventennio fascista. C'erano i '''campi di smistamento per il lavoro coatto''', gestiti da tedeschi e/o italiani, ossia dei campi in cui venivano portate le persone in attesa di assegnar loro una destinazione definitiva o nell'attesa, qualora la destinazione fosse stata già assegnata ai deportati, di riempire un convoglio di persone con la stessa destinazione. Molti campi di concentramento, come la stessa [[Risiera di San Sabba]] e [[Fossoli]], svolsero tra le altre funzioni, anche quella di "ospitare" dei deportati "di passaggio", ossia di transito.
Esistevano anche dei '''campi di smistamento e di transito per i soldati italiani deportati in Germania''' come internati militari italiani. <br />
Alla fine della guerra alcuni di questi campi furono utilizzati con altre funzioni; vi furono infatti:
* <small>campi in cui vennero segregati gli ex-soldati dell'Asse in attesa che le autorità italiane o alleate vagliassero i loro casi</small>
* <small>campi di raccolta profughi</small>
* <small>campi di reclusione, come [[Fraschette]] di Alatri e [[Fossoli]], nei quali erano rinchiusi i profughi e gli ex-militari accusati di crimini civili (furti, aggressioni, borsa nera, prostituzione, violenze).</small>
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