Sociologia dell'organizzazione: differenze tra le versioni

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L'idea di rete incoraggia una ricerca senza limiti nell'ampio e complesso contesto sociale.
I sostenitori della network analysis aspirano a sintetizzare con leggi matematiche le relazioni e la struttura sociale.
Nel secondo dopoguerra hanno beneficiato del contributo di due filoni di pensiero: '''la scuola antropologica di Manchester''' il cui capostipite Gluckman dopo aver iniziato una serie di ricerche in Africa negli anni '40 dirige negli anni '50 l'attività di un gruppo di ricercatori (Mitchell, Barnes, Turner, Epstein, Van Velsen, Kapferer) e '''la scuola di Harvard''' in cui Harrison White avvia una ricerca successivamente approfondita nelle diverse tematiche da Wellman, Berkowitz, Burt, Granovetter.
I discepoli di Gluckmann iniziano lo sltudiostudio delle reti sociali motivati dal desiderio di superareilsuperare il paradigma struttural-funzionalista di Rdcliffe-Brown a cui era riamstorimasto ancorato l'origianaleoriginale lavoro del caposcuola.
 
LesigenzaL'esigenza, dettata dalla difficoltàdeldifficoltà del modello funzionalista, di spiegare la complessitàecomplessità e fluidità dei processi di transazione presenti nelle aree di ricerca privilegiate (Zambia e Malawi) avvicina i seguaci di Gluckman all'impostazione situazionista (Banton, 1966).
I discepoli di Gluckmann iniziano lo sltudio delle reti sociali motivati dal desiderio di superareil paradigma struttural-funzionalista di Rdcliffe-Brown a cui era riamsto ancorato l'origianale lavoro del caposcuola.
Il funzionalismo presenta dei limiti in quanto considera l'individuo incapace di manipolare e confrontare le norme, i valori e le realzioni sociali instabili, informali e dai confini normativi sfumati.
Lesigenza, dettata dalla difficoltàdel modello funzionalista, di spiegare la complessitàe fluidità dei processi di transazione presenti nelle aree di ricerca privilegiate (Zambia e Malawi) avvicina i seguaci di Gluckman all'impostazione situazionista (Banton, 1966).
La rete è un'insieme più o meno ampio di relazioni sociali ciascuna delle quali costituisce un'unità base dell'analisi tra individui (nodi).
La forma delle relazioni dipende dal loro contenuto (risorse materiali e immateriali, coercitive, rituali e simboliche, singoli o multipli, cognitivi ed emotive).
Secondo Boissevain (1974) le risorse nelle reti transitano attraverso rapporti di scambio, negoazazione e conflitto.
Gli antropologi di Manchester analizzano le reti dalla prospettiva del singolo (ego-networks) e, in antitesi con la metodologia situazionista, lascaiano sullo sfondole dimensioni e le rigorose definizioni dei concetti macro (società, struttura sociale e sistema culturale).Individuano inoltre dellea relazione sociale (direzione, frequenza, intensita' durata e contenuti) e la morfologia delle reti di relazioni che è data dalla densità (rapporto tra le relazioni degli individui appartenenti a una stessa rete e l'insieme di relazioni possibili), centralità (idea base della rete), raggiungibilita' (proporzione di persone reticolo contattabili da un qualsiasi punto) e stella di primo e secondo ordine (rapporti diretti e indiretti di Ego).
Gli studiosi di Manchester preoccupati di perdere i riferimenti, inconveniente di un'eccessiva formazione, limitano la schematizzazione dei reticoli sociali e delle loro proprietà con la teoria matematica dei "grafi". Inoltre sono consapevolidelle difficoltà connesse alla ricostruzione e misurazione delle proprietà globali delle retidi grande scala, poichè è improbabile fornire una descrizione completa degli individui incontrati da Ego nel presente e nel passatro. Nelle reti di grandi dimensioni, essi limitano lo studio ai legami diretti di Ego con un campione di individui in un arco di tempo ridotto.
I teorici della scuola di Manchester sostengono che gli attori sociali, pur avendo spazi di autonomia e creatività, agiscono all'interno di relazioni strutturate attivate dalla tipologia delle reti di appartenenza.
Il tentativo dei discepoli di Gluck man di legare la forma ai contenuti delle relazioni socialisarà la fonte di innumerevoli difficoltà oggettive.
La teoria formulata da MItchell (1969) di arrivare, partendo dai reticoli personali per fasi successive di astrazione, ad uina rappresentazione sistematica delle strutture istituzionali e della rete globale della società causa pregiudizio e omette di considerare che ogni relazione interpersonale ha una sua specificità dettata dal tema dominante (economico, politico...).
La scuola di Manchester trascura erroneamente le interdipendenze tra le reti, inparticolare quelle che appartengono ad un comune dominio sacro (economico, politico, sociale e culturale). E' interessante anche capire l'interazione tra l'evoluzione dell'identità del singolo e il mutamento delle reti alle quali egli appartiene. Manca inoltre una teoria che indichi i meccanismi con cui il singolo interagisce coerentemente con i propri simili.
La suddetta scuola ha difficolta' ad indivudare le connesioni tra la forma e i contenuti della rete ed i rapporti micro-macro (es. determinazione della variabile indipendente nelle relazioni causali della rete che indica la connessione tra gli attori della rete, il controllo normativo e i ruoli coniugali).Un'alta densita' della rete causa controlli normativi e ruoli coniugali segregati, una bassadensita' determina controlli normativi limitati e ruoli coniugali congiunti.
La fine della scuola di Manchester, registrata intorno alla seconda metà degli anni '70, è stata la conseguenza di posizioni fortemente critiche nei confronti dell'antropologia conloniale e delle problematiche teoriche irrisolte, eredità delle future generazioni di analisti di rete.
La scuola di Manchester ha fornito importanti contributi alla comprensione delle reti ersonali sia in ambito rurale, in cui le reti personali sono a maglie strette(altadensità) e i contenuti relazionali poco psecializzati (multi stranded) che urbano in cu i i legami interpersonali sono a maglie larghe (bassa densità) e con contenuti specializzati (single stranded) che non implicano l'assenza di forti legami.
Nella società urbana moderna la rete parentale, amicale e di vicinato rimane importantenel plasmare i modelli di socievolezza e nel fornire sostegno materiale ed emotivo (bott, 1957).
La scuola di Manchester afferma che nelle società moderne le reti personali di Ego sono più estese, diversificate e disperse nello spazio; inoltre i legami forti affianca quelli deboli che hanno una maggiore formalizzazione, specificità funzionale, neutralità affettiva ed acquisizione universale.
La modernità nel sociale, nell'economia e nella politicasi influenzano reciprocamente e si rafforzano vicendevolmente sia nei rapporti interpersonali formali che informali.
Il mediatore sociale, elemento essenziale alla creazione di ponti tra reticoli sociali diversi, favorisceil mutamento (Boissevain, 1974) gli scambi e le relazioni nei rapporti centro periferia, tra realtà locali (città, mercati, stati...) ed esterne,traendone vantaggi economici, potere e prestigio.
A partire dagli anni '70 Harrison White studia i reticoli sociali attingendo dalla tradizionesociometrica (moreno, Lewis, Festinger, Rapaport) e dalla sociologia formale di Simmel; condivide con la scuola di Manchester lo studio empirico e l'ideache la relazione sociale è l'unità elementare di analisi, ma fornisce una risposta differente ai collegamentitra forma e contenuto delle reti, tra attore e rete e tra micro e macro.
La scuola americana desidera formulare la struttura della società sulla base di una rigorosa formalizzazionematematica che evidenzi una geometria del sociale e rifiuta la spiegazione del comportamento umanoo dei processi sociali sulla base degli attributi individuali e categoriali degli attori (età, sesso, etnia, classe sociale, religione...).
L'interesse prevalente concerne la forma delle relazioni socilai e l'eventuale asimmetria di potere presentew nelle stesse.
La forma delle relazioni ne influenza i contenuti e ha un'elevata autonomia dagli attori e dalle risorse coinvolte.
Il comportamento degli attori è fortemente condizionato dala struttura delle relazioni in cui sono inseriti.
Wellman e Berkowitz (1988) considerano il sistema culturale, le norme ed i valori come effetti dei cambiamenti strutturali delle relazioni sociali.
L'individuazione del ruolo che gli attori di una relazione strutturale hanno nel sistema relaazionale globale richiede la raccolta di una pluralità di dati che determina di fatto la possibilità di essere condotto solo su popolazioni ristrettte.
Lascuola americana sostiene inoltre che l'individuo dipende quasi esclusivamente dalla struttura della rete e che le macrorelazioni sociali sono la sommatoria di quelle micro.
La struttura sociale è lòa struttura nel tempo e nello spazio dele relazioni sociali di una società.In realtà il nodo micro-macro rimane in quanto sia la macrostruttura che l'aggregazione di relazioni sociali elementari non sono in grado di definire i confini sensoriali, simbolici e culturali della struttura sociale.
Questo approccio è incapace di spiegare la genesi, la riproduzione e la trasformazione della struttura sociale, riduce gli spazi di libertà ed ambivalenza degli attori, sottovaluta il ruolo autonomo della cultura nel sistema e le interconnessioni tra struttura, cultura e attori.
I limiti della scuola americana hanno incentivato proposte correttive ed integrative che hanno determinato un ripensamento teorico nello stesso capostipite.
Cook (1987) promuove l'integrazione tra la teoria dell scambio socilae e la network analysis, perseguita ma non risolta dalla scuola di Manchester, che permetterebbe una più attenta valutazione dei contenuti dei legami sociali e della relazioneta forma e contenuti delle reti.
Dallo studio degli scambi materiali e immateriali l'autrice deriva che la struttura socialecondiziona l'azione del singolo che, a sua volta influenza la società; risente del meccanismo utilitarista basato su punizioni e ricompense e condivide il nesso micro-macro degli strutturalisti americani.
Collins (1992) ritiene necessario effettuare, ai fini della comprensione del rapporto forma e contenuti delle reti, una distinzione analitica delle risorse scambiate, definisce la struttura della rete un mix di vincoli e risorse per l'attore , l'identità il frutto dei rituali d'interazione delle cerchie sociali in cui l'attore è transitato (miscela di capitale culturale ed energie emozionali che costituiscono le risorse del singolo nella negoziazione degli incontri successivi) e afferma che le decisioni dell'attore sono legate sia alla dimensione razionale che a quella irrazionale. Ciò permette una migliore comprensione dell'incertezza, ambiguità, conflitto, coercizione, manipolazione interpretativa delle regole del gioco interattivo.
Dall'incontro tra due attori ha origine l'intersezione delle esperienze di vita degli stessi.
La sommatoria delle esperienze di vita plasma la società.
Le istituzioni sociali sono la sommatoria di interazioni micro estese nello spazio, nel tempo e nel numero.
Ogni situazione locale micro è influenzatra dala struttura macro (Collins).
La tesi di Collins è molto descrittiva (scevra di schematizzazioni). L'autore è legato all'individualismo metodologico, mostra quindi scarsa attenzione alle variabili macro (struttura sociale e sistema culturale).
Il capitale culturale è prodotto e usato dagli individui solo in particolari incontri e funge da legante solo in particolari reti (Collins).
White (1992) accetta i suggerimenti di Cook e Collins, tesi a elaborare una revisione critica dell'analisi di rete americana e studia più attentamente i rapporti tra forma e contenuti delle reti.
Gli attori sociali da un lato sono condizionati dalle reti di relazioni in cui sono immersi, dall'altro sono in grado di trasformare la struttura.
L'identità è la fonte di ogni azioe; può coincidere con attori individuali e collettivi (datore di lavoro, comunità...); e in ogni azione rimodella e scopre sè stessa.
White sposa lò'idea di una realtà instabile e, riconoscendo che le reti sociali sono anche reti di significati, introduce nell'analisi anche valori, le narrazioni, la retorica, le storie.
L'approccio di White opera significativi progressi rispetto al modello di Collins, arricchisce e dinamicizza la versiione fortre dell'analisi strutturale e essendo sustettibile di formalizzazione matematica, gode dell'appoggio degli analisti strutturali. Rivaluta la dimensione culturale che comunque continua a rivestire un ruolo secondario.
Archer (1988) sostiene infatti che l'analisi congiunta di cultura e struttura socialeè inadeguatra alla trattazione del sistema culturale. I sistemi culturali possiedonouna oogica e proprie contraddizioni interne che richiedono un'analisi specifica degli stessi e delle interazioni di questi con gli altri ambiti della vita sociale.
I risultati più interessantidegli analisti di rete americani sono quelli che più si sottraggonoai rigidi vincoli e riduzionismi dell'analisi strutturale.
Le ricerche di Fisher (1977) sulle reti interpersonali, in ambito urbano e rurale, sono sistematiche, estese ed eclettiche nel recepire le acquisiszioni più interessanti degli analisti di rete britannici ed americani.
Le reti egocentriche di Fisher vengono interpretate tenendo conto dei dati relazionali attinentialle proprietà della rete (risorse che vi transitano) e degli attributidei protagonisti (personalità).
Fisher concorda con la scuola di Manchester che la crescita dell'urbanizzazione, del reddito e del grado di struzione, determina pesi minori nelle reti interpersonali parentali e tra vicini rispetto a quelle amicali e aggiunge che la crescita del reddito, dell'istruzione e della densità e mobilità territoriale, variabili legate al fenomeno dell'urbanizzazione,semplificano e promuovono le scelte relazionali degli attori.Esplorando attentamente i contenuti delle reti e la qualità dei legami dichiarata dagli intervistati , Fisher scopre che le reti dai contenuti specializzati non implicano relazioni emotivamente insoddisfacenti e la minore densità della rete non esclude legami forti, infatti un'alta densità del reticolo può veicolare solidarietà e sostegno ma anche costrizione, ostilità e conflitto.
La modernità determina secondo Fisher maggiori possibilità relazionali e scelta nell'attivazione o disattivazione dei rapporti interpersonali.
Cio' può determinare gratificazionirelazionali ma anche frustrazioni nel caso in cui insuccessi e delusioni vengano percepiti quale prodotto delle proprie scelte relazionali. Ritiene importante sia la forma che i contenuti dei reticoli, il legame tra le reti ed il contesto sociale più ampio e lascia spazio all'autonomia decisionale, all'incertezza, al conflitto e all'ambivalenza dell'attore.
Le numerose ricerche dei sociologi dell'economia confluiscono in poche idee guida e focalizzano l'attenzione sui produttori dei mercati alla concorrenza perfetta.
I mercati sono organizzazioni sociali generate e rimodellate dall'azione dei produttori che, al fine di accrescere o mantenere le rispettive quote di mercato, si controllano a vicenda e differenziano i prodotti per assicurarsi nicchie di mercato distinte e durature nel tempo.
Ciascun produttore nel definire la quantità, la qualità ed il prezzo del prodotto valuta il comportamento degli altri produttori e i gusti dei consumatori (white, 1981).
Burt (1983) descrive l'attenzione dei produttori rivolta alla diminuzione della concorrenza e afferma che il potere di mercato di un settore cresce quando si riduce la competizione interna al settore e aumenta quella tra i fornitori e
 
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