Concilio di Orange: differenze tra le versioni

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Il '''Concilio di Orange''' (o '''i sinodi di Orange''') comprendono due sinodi tenuti ad [[Orange]], Francia. il primo ([[441]]) tratta di diverse questioni riguardanti la vita della chiesa. Il secondo ([[529]]) conferma la legittimità dell'insegnamento di [[Agostino di Ippona]] contro le contestazioni dei [[Pelagianesimo|pelagiani]].
 
== Il primo concilio di Orange ==
 
Il primo Concilio di Orange ha luogo l'8 novembre del [[441]] sotto la presidenza di [[Ilario di Arles]] e [[Eucherio di Lione]]. Partecipano all'assise diciassette vescovi. Sono approvati trenta canoni (o giudizi) che trattano dell'unzione,di laquestioni penitenza,pratiche ildella dirittovita didella asilochiesa, lainclusa raccomandazioneun'affermazione allasul cauteladovere nell'[[ordinazione]]del dicelibato cleroper straniero,coloro lache consacrazionesono diin chiesestato fuoriclericale, dallaspecialmente loro[[diacono|diaconi]] giurisdizionecome edpure altreper questioni.le Essovedove; imponeil limitazioni nell'amministrazione[[diritto di ritiasilo]], ecclesiasticiregole aper colorola cheretta inamministrazione qualchedei modo[[Sacramento|sacramenti]]; che,raccomandazioni inalla corpo ocautela nell'anima,[[ordinazione]] nondi neclero sarebbero prontistraniero; rilevalimiti ilnella doveregiurisdizione del celibato a coloro che sono in stato clericale, specialmentedei [[diaconovescovo|diaconivescovi]]; eregole vedove,per conla espresso riferimento al Canone VIII del [[Sinodoconvocazione di Torino]] ([[401Concilio|concili]]. L'esatta interpretazione di alcuni fra questi canoni (II, III, XVII) è dubbia. Il Canone IV si sostiene sia in contraddizione con il il decreto di [[Papa siricioSiricio]]; e il canone II e XVIII tradisce l'inclinazione a resistere all'introduzione di usanze romane. Questi canoni sono confermati al [èSinodo[Sinodo di Arles]] nel [[443]] circa.
 
== Il secondo concilio di Orange ==
 
Il Secondo concilio di Orange ha luogo in questa città il 3 luglio del [[529]], passata nel frattempo dal governo [[Burgundi|burgundo]] a quello [[Ostrogoti|ostrogoto]]. L'occasione di questo concilio era stata data dalla consacrazione di una chiesa fatta costruire dal governatore della [[Gallia narbonense]].Questo E'concilio statotratta ilpiù primodirettamente fradelle diversipersistenti conciliquestioni ateologiche riaffermareche larisultano teologiadal conflitto fra le idee di [[Agostino d'Ippona|Agostino]] vescovo di Ippona nel Nord Africa ([[354]]-[[430]]) controe [[Pelagio]] ilun [[PelagianesimoMonachesimo|monaco]]. Hainglese ricevuto(circa la[[354]]-[[430]]) sanzioneche papaleaveva sfidato le concezioni tradizionali della Chiesa influenzate prevalentemente da Agostino.
 
Pelagio aveva negato la dottrina agostiniana del [[peccato originale]], che sostiene come gli esseri umani siano tanto corrotti dal [[peccato]] da essere per natura ostili a Dio e incapaci di scegliere di stare dalla sua parte. Pelagio sosteneva che gli esseri umani nascono in stato di innocenza, non con una natura peccaminosa, e che essi possano, per natura e attraverso la disciplina, se vogliono, scegliere di stare dalla parte di Dio. Secondo Pelagio Dio ha dato agli esseri umani, creandoli, la capacità di non peccare. Secondo Agostino, però, questo eleva troppo la libertà umana (il [[libero arbitrio]]) a spese della [[Grazia (teologia)|grazia di Dio]] e della sua iniziativa sovrana nella [[Salvezza (Bibbia)|salvezza]]. Di fatto le idee di Pelagio, afferma Agostino, rendono superflua l'opera di Cristo, dato che gli esseri umani sarebbero capaci da soli, se lo vogliono e a determinate condizioni, raggiungere la perfezione morale.
 
Agostino sosteneva che gli esseri umani sono tanto contaminati dal [[peccato]], (sia perché a causa del peccato di [[Adamo]] ha corrotto l'intera sua discendenza contaminandola e perché il [[peccato]] è radicato nella natura umana) che noi non possiamo che scegliere e fare il male. Dato che gli esseri umani, secondo questa concezione, non sono in grado di scegliere di stare dalla parte di Dio, Dio stesso, mediante la sua grazia, sceglierebbe chi fra gli esseri umani è destinato alla salvezza ([[predestinazione]]). Agostino, così, respinge per l'essere umano la capacità di pervenire da sé stesso alla [[Salvezza (Bibbia)|salvezza]].
 
Al tempo del '''secondo concilio di Orange''' del [[529]], era emerso il [[Semipelagianesimo]], il tentativo, cioè, di raggiungere un compromesso fra l'[[Agostinismo]] ed il [[Pelagianesimo]]. Di fatto, molti fra coloro che sostenevano il [[Seminpelagianesimo]] erano più vicini ad Agostino che a Pelagio. Essi semplicemente non erano disposti a seguire la logica delle posizioni di Agostino fino alle sue conclusioni, cioè quelle alle quali più tardi sarebbe giunta la teologia nelle dottrine della [[predestinazione]] ([[Giovanni Calvino]]: Dio solo sceglie chi debba essere salvato), come pure quella della [[doppia predestinazione]] ([[Beza]]: non solo Dio sceglie chi debba essere salvato, ma anche chi debba rimanere in stato di perdizione e sia passibile di [[inferno|castigo eterno]].
 
Fondamentalmente il [[Semipelagianesimo]] seguendo le idee del monaco francese [[Giovanni Cassiano]], concorda con Agostino che da solo gli esseri umani non possono decidersi per Dio, ma afferma che Dio, attraverso lo [[Spirito Santo]] mette in condizione gli esseri umani di volgersi dal male verso Dio. Ne risulta che il [[Semipelagianesimo]] respinge sia l'idea emergente della [[predestinazione]] come pure l'idea della [[perseveranza dei santi]]. Pelagio era stato condannato come [[eresia|eretico]] per aver negato la dottrina del [[peccato originale]], e così sono le idee semipelagiane quelle che si affermano nei '''Canoni del concilio di Orange'''
 
I '''Canoni del Secondo concilio di Orange''' respingono chiaramente ciò che più tardi sarà conosciuta come [[doppia predestinazione]]. Agostino non l'aveva di fatto sostenuta perché il suo interesse principale, rispondendo a Pelagio, risiedeva nell'idea di depravazione e di grazia. La questione della [[doppia predestinazione]] sarà soprattutto oggetto dell'attenzione della [[Riforma protestante]] come sarà resa popolare da [[Beza]], ed emerge fortemente nel [[Sinodo di Dordrecht]] ([[1618]]-[[1619]]) contro [[Jakob Hermandszoon|Giacomo Arminio]].
== Influenza ==
 
I Canoni del Concilio di Orange aiutano a rendere stabile la dottrina agostiniana della [[depravazione totale]], del [[peccato originale]] e della [Grazia (teologia)|grazia di Dio]] che domineranno nella Chiesa sino alla metà del [[1700]]. Dato che erano stati scritte come risposta a [[Pelagio]] queste concezioni mettono in forte rilievo il ruolo sovrano di Dio nella salvezza. La comprensione agostiniana della [Grazia (teologia)|grazia]], però, permetteva la scelta umana, per quanto nei limiti della [[precognizione di Dio]]). Concezioni posteriori sviluppate in circoli [[Calvinismo|calvinisti]] al riguardo della [[predestinazione]], permetteranno alla grazia di Dio d'operare solo negli eletti e solo attraverso il suo sovrano decreto di salvezza, indipendentemente dalle scelte umane e dall'idea stessa di precognizione [[vedasi la [[Confessione di fede di Westminster]].
I canoni del primo concilio sono spesso citati nei dibattiti d'oggi a proposito dell'[[ordinazione delle donne]] al ministero. I canoni del secondo concilio ancora giocano un ruolo centrale nell'interpretare il pensiero di [[Agostino di Ippona]] per confermare la legittimità delledottrine [[Calvinismo|calviniste]] sul [[peccato originale]] e sulla [[depravazione totale]].
 
Sebbene la posizione agostiniana diventi la posizione cristiana "ortodossa" per i mille anni seguenti al Concilio di Orange, la questione rimarrà in sospeso per riemergere solo al tempo della [[Riforma protestante]]. Sebbene anche [[Jakob Hermandszoon|Giacomo Arminio]] sia condannato come eretico, le sue concezioni permarranno nella Chiesa in una versione leggermente modificata nella teologia di [[John Wesley]].
 
== Bibliografia ==