Pina Suriano: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Giuseppina Suriano, la quale venne poi denominata semplicemente Pina, nacque il [[18 febbraio]] del [[1915]] a [[Partinico]], cittadina della provincia di [[Palermo]]. Viene descritta da coloro che la conobbero
===Voto di castità===
Decisa a seguire la strada religiosa, fece voto di castità il [[29 aprile]] del [[1932]], rifiutando così tutte le proposte matrimoniali che le erano state indirizzate e scatenando però su di lei le ire della madre che non solo la umiliò in pubblicò, arrivando perfino una volta a trascinarla fuori dalla parrocchia tirandole i capelli, ma la rinchiuse all'interno della sua camera per non permetterle di seguire le funzioni religiose. La giovane vide una temporanea quiescenza della sua ansia religiosa nell'adesione al "''Cenacolo''", una sorta di istituto secolare che raggruppava diverse fanciulle che come Pina volevano seguire la vita religiosa pur senza poterlo fare.
Svanito, con grande dolore, questo progetto, ella decise di offrire la sua stessa vita come sacrificio per la salvezza dei sacerdoti. Nel marzo del [[1948]] cominciò ad avere disturbi di artrite reumatica che dopo solo due anni l'avrebbero portata alla morte. Pina Suriano morì infatti a causa di un infarto il [[19 maggio]] del [[1950]].
==Culto==
Il [[18 maggio]] [[1969]] avvenne la definitiva traslazione del corpo dal cimitero della parrocchia Sacro Cuore in Partinico dove si trova sino ad oggi
Il [[18 febbraio]] [[1989]] fu proclamata "''Venerabile''" e infine "''Beata''" nel [[2004]] da [[Giovanni Paolo II]] nel contesto del "grande evento" a [[Loreto]] di tutta l'Azione Cattolica. {{Portale|biografie|Cattolicesimo}}
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