Francesco Baracca: differenze tra le versioni

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L'insegna personale di Baracca, che l'asso faceva dipingere sulle fiancate dei suoi velivoli, era il famoso cavallino rampante, sul cui colore esatto esiste un piccolo mistero. Sembra infatti accertato che il colore originario del cavallino fosse il rosso, tratto per inversione dallo stemma del 2° Reggimento "[[Piemonte Reale Cavalleria]]" di cui l'asso romagnolo faceva parte, e che il più famoso colore nero fu invece adottato in segno di lutto dai suoi compagni di squadriglia solo dopo la morte di Baracca.
 
[[immagine:Francesco Baracca Lapide sul luogo della sua caduta.jpg|thumb|300px|left|Lapide all'interno del tempietto eretto sul luogo dove e'è precipitato]] Sul luogo dell'abbattimento esiste tuttora un monumento (vicino a [[Nervesa della Battaglia]]), con una dedica di [[Gabriele D'Annunzio]].
 
D'Annunzio, aviatore pure lui, era "amico" di Baracca e, nell'incontrarlo, cercava spesso di carpire il metodo usato per abbattere gli aerei nemici, quasi si trattasse di un trucco che il Baracca voleva tenere per sé. Lo stesso Baracca si rendeva conto che il D'Annunzio, poco convinto della tecnica di abbattimento che si concentrava sull'abilità del pilota, cercava ogni volta di rifargli le stesse domande, per trovare qualche contraddizione nella risposta.