Perugia: differenze tra le versioni

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A partire dalla metà del [[XVI secolo]] e fino al momento della sua ricongiunzione all'[[Regno d'Italia|Italia]] ([[1860]]), Perugia vivrà un lungo periodo di stagnazione demografica e economica, omologandosi al resto delle province pontificie. Purtuttavia, sotto il profilo architettonico e artistico, la città continuerà ad arricchirsi di edifici di pregio e ad avvalersi dell'opera di una serie di esecutori di alto livello professionale. Sono di questo periodo molte delle residenze patrizie che al giorno d'oggi abbelliscono Perugia (fra cui i palazzi Donini, Della Penna, Gallenga-Stuart e Conestabile della Staffa) e alcune prestigiose chiese [[Barocco|barocche]], prima fra tutte quella dedicata a [[San Filippo Neri]].
 
Il [[20 giugno]] del [[1859]] si consumano le cosiddette "[[stragi di Perugia]]", perpetrate dai [[Guardie svizzere|reggimenti svizzeri]] inviati da [[Pio IX]] contro i patrioti cittadini che si erano ribellati al dominio dello [[Stato della Chiesa]]. Il [[16 settembre]] [[1860]], in seguito alla battaglia di [[Castelfidardo]], il capoluogo umbro si ricongiunge al nascente Regno d'Italia.
 
Nel [[1922]] da Perugia parte la [[Marcia su Roma]].