Escapismo: differenze tra le versioni
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== In letteratura ==
Il fenomeno dell'escapismo è ben descritto da [[H.G. Wells]] nel suo romanzo ''[[La macchina del tempo (romanzo)|La macchina del tempo]]'', in cui il popolo degli Eloi è stato ridotto in schiavitù da una classe operaia assetata di potere proprio tramite i meccanismi dell'escapismo. Meno connotato polticamente e più elaborato socialmente è l'elemento dell'escapismo in ''[[Fahrenheit 451]]'' di [[Ray Bradbury]], in cui la tecnologia televisiva è utilizzata per coinvolgere totalmente lo spettatore e distoglierlo dalla realtà e dalla vera cultura. Un altro esempio sigificativo di [[distopia]] in cui si fa largo uso narrativo del fenomeno escapistico è ''[[
All'interno del rapporto tra escapismo e letteratura, c'è chi ha individuato nella [[letteratura di genere]] ([[fantascienza]], [[letteratura fantastica]] e [[giallo]]) un mezzo per l'escapismo delle masse. Contro questo stereotipo, infondato nella misura in cui - come si è visto - questi generi sono tra i primi a speculare sugli effetti disastrosi dell'escapiso, hanno scritto alcuni letterati e critici, primo fra tutti [[John Ronald Reuel Tolkien]] nel suo saggio ''Sulle fiabe'', in cui il filologo e romanziere fa una lucida e appassionata apologia del diritto al sogno e alla fantasia proprio come strumento di liberazione.
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