Gustaf Mauritz Armfelt: differenze tra le versioni
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Nel 1788 la sua armata fu vincitrice nella guerra contro la [[Danimarca]] che aveva invaso la Svezia. Nello stesso anno iniziò la [[guerra russo-svedese]]. Armfelt fu prezioso consigliere del Re e dimostrò grande valore sul campo rimanendo seriamente ferito.Fu nominato generale e sebbene convalescente nel 1790 firmò a [[Varala]] la pace con la Russia come plenipotenziario del re. Il trattato di pace confermava le frontiere russe ed evitava alla Svazia troppo umilianti condizioni. Dal 1791 al 1792 fu Cancelliere dell'Accademia Reale di [[Turku]].
La politica accentratrice di Gustavo III provocò scontento tra la nobiltà svedese che vedendo lese le sue prerogative prese ad allontanarsene. Il 13 fenbbraio 1792 Gustavo III cadde vittima di un attentato durante un ballo in maschera morendo 13 giorni dopo. Prima di morire dispose nel suo testamento che Armfelt, il quale si era sempre mantenuto fedele al re, facesse parte del consiglio provvisorio di reggenza e assumesse la carica di governatore generale di Stoccolma. Gli affidò anche la cura del figlio quattordicenne Gustavo Adolfo. Data la minore età dell'erede al trono Gustavo Adolfo, assunse la reggenza il fratello di Gustavo III Carlo di Sodermanland.I nemici che Armfelt aveva fra la nobiltà antigustaviana fecero pressioni su Carlo perché Armfelt fosse allontanato dai posti di potere; fu perciò nominato ambasciatore a Napoli. Il 1 settembre 1792 Armfelt partì per Napoli e assunse le sue funzioni presso la corte di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]]. Contrariato dalla situazione politica in Svezia e considerandosi
Quando Gustavo IV adolfo raggiunse la maggiore età ed assunse le funzioni di regnante, riabilitò Armfelt che tornò in Svezia. Fu nominato ambasciatore a Vienna dal 1802 al 1804. Nel 1805 la Svezia aderisce alla terza coalizione contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e Armfelt, dal 1805 al 1807, fu comandante in capo delle forze svedesi nel Granducato di Pomerania che difese fino all'estremo non riuscendo però ad evitarne la conquista da parte delle armate napoleoniche. Al suo ritorno in Svezia fu nominato comandante in capo sulla frontiera norvegese.
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