Paolina Leopardi: differenze tra le versioni

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Così passarono, insieme con i pretendenti, anche gli anni e Paolina continuò la sua vita di clausura domestica: <ref>«Essa visse fino a pochi anni addietro chiusa in una stanza schiava delle antiche abitudini e di sua madre che la trattava come una ragazzina»: lettera di Giovanni Dalla Vecchia, cappellano di Paolina, del 31 marzo 1869, in E. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', p. 17</ref> non a caso tradusse dal francese la ''Expédition nocturne autour de ma chambre'' di [[Xavier de Maistre]] e la sua traduzione le fu pubblicata nel [[1832]] da un editore di Pesaro. Unico sfogo, mentre si diradava la corrispondenza con Giacomo, erano le lettere che scambiava, dal [[1829]], con le sorelle Marianna e Anna Brighenti: «Fra gli altri motivi che hanno renduto così triste la mia vita e che hanno disseccato in me le sorgenti dell'allegrezza e della vivacità, uno è il vivere in Recanati, soggiorno abominevole ed odiosissimo; un altro poi è l'avere in Mamà una persona ultrarigorista <ref>Lettera del 26 maggio 1830</ref> [...] Io voglio ridere e piangere insieme: amare e disperarmi, ma amare sempre, ed essere amata egualmente, salire al terzo cielo, poi precipitare <ref>Lettera del 13 luglio 1831</ref> [...] Mi pare di esser divenuta un cadavere, e che mi rimanga solo l'anima, anch'essa mezza morta, perché priva di sensazioni di qualunque sorta <ref>Lettera del 22 luglio 1831</ref>».
 
Sempre a Recanati la raggiunse la notizia della morte di Giacomo; dieci anni dopo, nel [[1847]], morì il padre - sul quale scrisse una memoria, ''Monaldo Leopardi e i suoi figli'' - e nel [[1857]] la madre Adelaide. ÈFu una rivoluzione per la vita di Paolina: smessi gli abiti neri, partepartì da Recanati per [[Ancona]], poi va a [[Grottammare]].: Nelnel [[1863]] èfu a [[Firenze]], l'anno dopo visitavisitò l'[[Emilia]] e conosceconobbe finalmente di persona, a [[Modena]], le sorelle Brighenti. Non c'è anno in cui non viaggi e soggiorniviaggiasse nelle più diverse città italiane: nel [[1867]] renderese omaggio alla tomba del fratello, a [[Napoli]], e l'anno dopo soggiornasi astabilì in un albergo di [[Pisa]], la città più amata da Giacomo, dove conoscene ripercorse i luoghi e vi conobbe un'amica di Giacomolui, Teresa Lucignani.
 
Da Pisa si spostava ogni tanto nella vicina Firenze. Nel febbraio del [[1869]] tornò a Pisa con la febbre: si parlò di [[bronchite]] e fu forse una [[pleurite]] dalla quale non si riprese. Morì alle due di notte del 13 marzo, assistita dalla cognata Teresa: i suoi resti, riportati a Recanati, sono nella chiesa di Santa Maria di Varano.
 
== Note ==