Partito Sardo d'Azione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{Infobox Partito politico italiano|
nome del partito = Partidu Sardu - Partito Sardo d'Azione (PSd'Az, PSDAZ)|
simbolo = [[Immagine:PSDAZ.png|center|150px]] |
definizione = Partito politico natzionale sardo|
leader = [[Giacomo Sanna]]|
Riga 17:
Lo stesso Lussu, resosi conto, al suo rientro in Sardegna dopo la grande guerra, che 3/4 del partito era dichiaratamente indipendentista, lasciò il partito nel [[1948]] per fondare il ''Partito Socialista Sardo d'Azione'', che quasi immediatamente confluì nel [[Partito Socialista Italiano]].
 
Nel dopoguerraDopoguerra ebbe un certo seguito elettorale, fino a giungere a picchi del 10%, e, fino alla fine degli anni[[Anni sessanta1960|Anni Sessanta]], nel [[Consiglio Regionale]]regionale della [[Sardegna]], strinse perlopiù alleanza con la [[Democrazia Cristiana]], a lungo dominatrice della politica locale; solamente negli anni[[Anni settanta1970|Anni Settanta]], quando i suoi consensi elettorali andarono calando fin quasi all'estinzione, il partito scelse l'alleanza elettorale col [[Partito Comunista Italiano|PCI]].
 
Negli anni[[Anni ottanta1980|Anni Ottanta]], sull'onda di un nuovo spirito autonomista che cresceva impetuoso in [[Sardegna]], il Psd'az ottenne clamorosi successi elettorali, attestandosi nelle elezioni regionali del [[1984]] ad oltre il 13% dei voti, ma ottenendo successi ancor più clamorosi in città quali [[Oristano]] (quasi il 20%) e nei quartieri più popolari di [[Cagliari]] (oltre il 30%). L'esponente più prestigioso del partito, l'avvocato di [[Oliena]] [[Mario Melis]], già deputato, divenne presidente della giunta regionale della [[Sardegna]], carica che mantenne fino al [[1989]] in alleanza coi partiti laici ([[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]) e della [[sinistra (politica)|sinistra]] ([[Partito Comunista Italiano|PCI]] e [[Partito Socialista Italiano|PSI]]).
 
Alle elezioni regionali del [[1989]], il Psd'az ebbe un calo di voti, scendendo al 10% circa, e non riuscì a confermarsi alla guida della Regione, soprattutto a causa della grave sconfitta elettorale del [[PCI]]; da allora il partito ha conosciuto un lento ma inesorabile declino quanto ai consensi ottenuti, tornando alle dimensioni di una piccola e marginale forza politica, spesso "autoesclusasi" dai giochi della politica sarda con la scelta di non schierarsi né col [[centrodestra]] né col [[centrosinistra]], come avvenuto alle elezioni regionali del [[1999]] (vinte dal [[centrodestra]],) e a quelle del [[2004]] che hanno visto la netta affermazione di [[Renato Soru]], già presidente di [[Tiscali]] e ''leader'' del [[centrosinistra]].
 
Ultimamente, sull'onda di una certa rinascita del sentimento autonomista, se non addirittura separatista, in [[Sardegna]], animato anche dalle posizioni politiche del presidente [[Renato Soru|Soru]], il Psd'az appare in lieve ripresa elettorale ed è rientrato nei giochi politici.
 
Attualmente, il Psd'az è all'opposizione del governo di [[centrodestra]]. Alle elezioni provinciali del [[2005]], che hanno interessato tutto il territorio della [[Sardegna]] (nella nuova suddivisione in otto province), con un accordo elettorale (non politico) con illa coalizione dell'[[centrosinistra italianol'Unione|Unione]], il Partito Sardo d'Azione ha raccolto complessivamente circa 47 mila voti (il 5,5% delle preferenze), con punte più elevate nelle province di [[provincia di Nuoro|Nuoro]] e [[provincia di Oristano|Oristano]].
 
{{Partiti politici italiani}}