Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni
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{{C|La voce basava molte delle sue affermazioni su un sito posto in blacklist da meta.wikimedia per spam, affermazioni non affidabili e violazioni di copyright. Tutte le occorrenze al sito sono state rimosse (vedi cronologia), e diversi passi sono da considerarsi senza fonte.|fisica|gennaio 2009}}
La '''fusione nucleare fredda''', detta comunemente '''fusione fredda''' (in inglese "''Cold Fusion''" (CF), "''Low Energy Nuclear Reactions''" (LENR) o "''Chemically Assisted Nuclear Reactions''" (CANR) ), è un nome generico attribuito a [[Reazione nucleare|reazioni]] di probabile natura [[Fisica nucleare|nucleare]] che si produrrebbero a [[Pressione|pressioni]] ed a [[temperatura|temperature]] molto minori di quelle a quelle necessarie per ottenere la [[fusione nucleare|fusione nucleare "calda"]]<!--ok, ma un numero indicativo? non penso che con fredda si intenda -10°, sarà cmq piuttosto "calda" pur essendo fredda. Non vorrei che la dicitura traesse in inganno :-) -->.<BR>Per molti studiosi, il termine ''fusione fredda'', anche se comunemente utilizzato dalla stampa, per la tipologia dei fenomeni a cui fa riferimento, non è corretto e quindi è meglio utilizzare il termine '''LENR''', in quanto tutti i fenomeni qui di seguito descritti appartengono alla famiglia delle reazioni nucleari a bassa [[energia]].
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[[Immagine:Mizuno schema reattore 01it.jpg|thumb|300px|right|Schema della cella elettrolitica al plasma di Ohmori e Mizuno]]Alla fine degli anni novanta<ref>E. Mallove. "''[http://www.padrak.com/ine/NEN_6_3_2.html Ohmori Mizuno experiment replicated]''". New Energy News (NEN), luglio1998, vol. 6, No. 3, pp. 1-2.<BR>T. Ohmori and T. Mizuno. "''Excess Energy Evolution and Transmutation...''". Infinite Energy Magazine, giugno-Luglio 1998, No. 20, pp. 14-17.</ref>, i ricercatori giapponesi T. Ohmori e T. Mizuno<ref>Ricercatori presso la Hokkaido University, Sapporo (Japan).</ref> hanno annunciato<ref>Ohmori, T. and T. Mizuno. "''Strong Excess Energy Evolution, New Element Production, and Electromagnetic Wave and/or Neutron Emission in the Light Water Electrolysis with a Tungsten
Cathode''". The Seventh International Conference on Cold Fusion (ICCF-7). Vancouver (Canada), 1998.
</ref> dichiarando la possibilità di ottenere reazioni di fusione fredda, con riproducibilità del 100%<ref name=ETI_Wreport>Scott R. Little, H. E. Puthoff Ph.D, Marissa Little. "''[http://www.earthtech.org/experiments/Inc-W/Wreport.html The Incandescent W Experiment]''". [http://www.earthtech.org/ ErthTech International Inc. (ETI)], August 1998
Essendo il protocollo sperimentale assai semplice ed alla portata di qualsiasi laboratorio di elettrochimica, immediatamente, parecchi ricercatori pubblici e privati, hanno eseguito moltissime repliche dell'esperimento, ottenendo risultati non sempre positivi<ref name=ETI_Wreport />, spesso con alcune varianti<ref>La variante più comune, dell'esperimento di Ohmori e Mizuno, è quella di modificare la composizione della soluzione elettrolitica con altri composti</ref>, dell'esperimento<ref>J.F. Fauvarque, P.P. Clauzon, G.J-M. Lalleve (CNAM di Parigi). "''Abnormal excess heat observed during MIZUNO-type experiments''". Documento presentato al ICCF12 Conference (Yokohama, Giappone), novembre 2005.<BR>P. Clauzon- J.F. Fauvarque- G. Lallevé (CNAM Electrochimie Industrielle) e G. Le Buzit (CNAM, Laboratoire de Sciences Nucléaires). ''"[http://jlnlabs.online.fr/cfr/nfrcnam/NFR_CNAM.pdf A boiling - water calorimeter for the study of the abnormal excess heat observed during MIZUNO-like experiments]"''. 13th International Conference on Condensed Matter Nuclear Science (ICCF-13) at Dagomys, Sochi (Russia), 25 giugno - 1 luglio, 2007.</ref>, quasi tutte dichiarate dagli autori aventi esito positivo, ovvero con la formazione della bolla di plasma e la fusione dell'elettrodo di tungsteno, ed una emissione termica dal 20 al 100% superiore all'energia spesa per sostenere la reazione.<BR>Le misurazioni di assorbimento, necessarie per determinare l'efficienza complessiva, sono, per loro natura, affette da un notevole rumore elettrico dovuto alla presenza della scarica di plasma, questo fatto può porre serie difficoltà di misura e quindi la certezza di aver determinato l'effettiva quantità di corrente assorbita dalla cella; per questo, diversi autori, hanno utilizzato contemporaneamente vari metodi di misura dell'assorbimento elettrico, in modo da verificare la reale convergenza delle misure.
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====Organizzazione del peer-review====
Durante la conferenze internazionale sulla fusione fredda (ICCF-10), tenutasi a Boston nell'Agosto del 2003, alcuni ricercatori presentarono risultati positivi<ref>Dalla Intervista del ricercatore ENEA Vittorio Violante, paragrafo ''A che punto siete quindi?'' del documento ENEA "''[http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=78 Che fine ha fatto la fusione fredda]''":<BR>''...A cambiare le carte in tavola è stato l’evento scientifico dell’agosto 2003, la Conferenza internazionale sulla fusione fredda tenutasi a Boston. Io e altri ricercatori di istituti stranieri, tra questi alcuni che avevano utilizzato i materiali messi a punto dall’ENEA, presentammo i risultati positivi, che convinsero alcuni accademici americani a sottoporre nuovamente la questione al DoE...''</ref> che convinsero alcuni accademici americani a proporre di riesaminare la questione da parte del Department of Energy (DoE). A questo punto parti una ampia analisi della letteratura e quindi un ufficio del DoE (Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti), contattò nel 2003 un gruppo di scienziati che operavano nel campo della Fusione Fredda in modo da poter fare una rivisitazione sulla questione della evidenza scientifica delle reazioni nucleari a bassa energia (LERN) ovvero la Fusione Fredda. Agli scienziati contattati fu chiesto di presentare il materiale che ritenevano più interessante, su questo materiale fu redatto un lavoro riassuntivo dal titolo "''New Physical Effects in Metal Deuterides''"
. Tutto il materiale così ottenuto venne poi valutato secondo un complesso protocollo di ''peer review''<ref name=DOEreportofth>U.S. Department of Energy (2004) (PDF), "''[http://web.archive.org/web/20070114122346/http://www.science.doe.gov/Sub/Newsroom/News_Releases/DOE-SC/2004/low_energy/CF_Final_120104.pdf Report of the Review of Low Energy Nuclear Reactions]''". Washington, DC: U.S. Department of Energy, retrieved on 19 July 2008.<BR>Il protocollo prevedeva di far commentare, con un mese di tempo, a 9 ricercatori selezionati dal DoE la documentazione raccolta; seguita da una giornata, il 23 agosto 2004, in cui altri 9 ricercatori avrebbero letto la documentazione anonimamente inviata dagli altri 9 esaminatori e quindi ascoltare 6 presentazioni di un'ora fatte da altrettanti gruppi di ricercatori, in modo da ottenere 18 commenti che avrebbero permesso di redarne il rapporto definitivo.</ref>, al termine, sulla base dei 18 commenti realizzati dagli esperti del DoE<ref>Il DoE non ha mai ufficialmente rilasciato i 18 commenti sui lavori presentati.</ref> è stato redatto il rapporto definitivo<ref name=DOEreportofth />. ====Conclusioni da parte della commissione====
Al termine del lavoro sono stati formulati 3 elementi su cui fare la valutazione, ai quali i recensori hanno dato delle risposte, qui di seguito si riportano gli elementi e le risposte conclusive<ref>U.S. Department of Energy (2004) (PDF), "''[http://web.archive.org/web/20070114122346/http://www.science.doe.gov/Sub/Newsroom/News_Releases/DOE-SC/2004/low_energy/CF_Final_120104.pdf Report of the Review of Low Energy Nuclear Reactions,]''". Washington, DC: U.S. Department of Energy, retrieved on 19 July 2008.<BR>Questo rapporto del U.S. Department of Energy (DOE) ha sollevato ampie critiche da parte della comunità dei ricercatori che operano nel settore delle reazioni LENR, critiche ampiamente riportate nel documento ''[http://www.newenergytimes.com/DOE/DOE.htm The U.S. Department of Energy 1989 Cold Fusion and 2004 LENR Reviews]'' scritto nella rivista internet di settore [http://www.newenergytimes.com www.newenergytimes.com]
# '''Esaminare e valutare l'evidenza sperimentale di episodi di reazioni nucleari nella materia condensata a bassa energia'''.<BR>''...due terzi dei recensori non sentono che le evidenze (descritte dai lavori presentati) siano conclusive per (rendere certa) la presenza di reazioni nucleari a bassa energia, un recensore trovò invece che l'evidenza era convincente, il resto non completamente convinti. Molti recensori notarono un progetto sperimentale povero, la documentazione, il sistema di controllo, e vari altri problemi simili, hanno impedito la comprensione ed interpretazione dei risultati a loro presentati''.
# '''Determinare se comunque l'evidenza è sufficientemente conclusiva per dimostrare l'esistenza di una qualche reazione nucleare'''.<BR>...''La preponderante maggioranza delle valutazione dei recensori ha indicato che non è dimostrata, in modo conclusivo, la presenza di reazioni nucleari a bassa energia. Un recensore ha creduto che l'evidenza sia stata dimostrata, e molti recensori non hanno risposto alla domanda.
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'''La commissione così conclude la sua relazione:'''
:...{{cn|''Mentre vi è stato un progresso significativo nella qualità dei calorimetri, dall'ultima indagine del 1989 ad oggi, le conclusioni raggiunte dai recensori sono oggi simili a quelle riscontrate nella indagine del 1989}}.
====L'interpretazione da parte del ''Energy Efficiency and Renewable Energy'' del Doe:====
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====2008, La cella a gas di deuterio====
Successivamente Arata osservava che una notevole quantità di energia utilizzata per attivare la reazione veniva dissipata dall'elettrolita sotto forma di semplice riscaldamento. Perciò, successivamente, ha sviluppato una particolare cella senza elettrolita e senza alimentazione elettrica, la quale, anche se apparentemente molto differente dalle precedenti celle, in pratica non se ne discosta molto dai principio base di funzionamento<ref>Yoshiaki Arata, M.J.A. Yue-Chang Zhang. "''[http://eproceedings.worldscinet.com/9789812701510/9789812701510_0014.html Development of Compact Nuclear Fusion Reactor Using Solid Pycnodeuterium as Nuclear Fuel]''". 10° International Conference on Cold Fusion (ICCF-10), Cambridge (USA), agosto 2003.
Arata, nel maggio 2008<ref>
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[[Immagine:DiagrammaRubbiaRapporto41-it.jpg|thumb|300px|right|Diagramma che sintetizza la correlazione tra l'aumento di l'elio 4 (in verde) presente nella cella ed il calore da essa prodotto (in rosso)<ref>Antonella del Ninno, Antonio Frattolillo, Antonietta Rizzo. ''Rapporto Tecnico ENEA RT2002/41/FUS''. ENEA, Frascati (Roma), pp.16, 2002.</ref>]]Nel 1999, il Nobel [[Carlo Rubbia]], allora presidente dell'[[ENEA]], essendo a conoscenza di una serie di lavori sulla Fusione Fredda svolti nei precedenti anni presso lo stesso ente ed essendo anche a conoscenza delle varie critiche<ref>Vi è da notare che Carlo Rubbia, tra le sue varie cariche, copre anche il ruolo di membro onorario del [[CICAP]] ovvero il ''Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale''. Nel 2006, il CICAP ha sintetizzato, nella rubrica ''Il CICAP Risponde'', la [http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=272860 propria posizione riguardo i fenomeni di fusione fredda], riassunta in una risposta ad una domanda fatta da un lettore su tale argomento:<BR>''Attualmente la stragrande maggioranza della comunità scientifica ritiene che si sia trattato essenzialmente di un episodio di scienza patologica. Il fenomeno presenta tuttavia alcuni aspetti elettrochimici che forse vale la pena studiare ulteriormente''.</ref> che provengono dal mondo scientifico che mettono in dubbio la realtà stessa del fenomeno, quindi decide di commissionare una ricerca organica ad un gruppo di ricercatori dell'ENEA di Frascati, fra cui il Prof. Emilio Del Giudice, Antonella De Ninno e Antonio Frattolillo. Per questa ricerca vengono stanziati quasi 600.000 euro e concessi 36 mesi di tempo per portare a termine il lavoro.<BR>L'esperimento è stato concepito, in modo da accertare se vi è una correlazione diretta tra la produzione di <sup>4</sup>He (Elio 4) e gli eventuali eccessi di calore osservati durante il funzionamento delle celle a Fusione Fredda e se la quantità di <sup>4</sup>He potesse giustificare l'energia prodotta sempre da tali eccessi. Se tale correlazione fosse stata evidente, questa avrebbe dato un forte contributo alla interpretazione della origine nucleare di tali eccessi e parallelamente dare una chiave di interpretazione più chiara di tale fenomeno.
{{cn|Nel aprile del 2002, dopo circa tre anni di ricerca, il gruppo di lavoro capitanato da Antonella De Ninno, termina il proprio lavoro, rilasciando il
Per gli autori del rapporto, come di prassi al termine di una indagine scientifica che ha dato presumibili esiti positivi, risulta evidente l'importanza di una sua rapida pubblicazione attraverso le riviste scientifiche di settore, in modo da permettere, ad altri gruppi di ricerca, di confutare o confermare i risultati da essi pubblicati.
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====Il documentario di Rainews24====
In riferimento a tali avvenimenti, il 19 ottobre 2006 [[Rai_News_24|Rainews24]] a cura del giornalista Angelo Saso, manda in onda un'inchiesta<ref>http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/19102006_rapporto41.asp<br/>Inchiesta sul rapporto dell'[[ENEA]] n.41 realizzata da Angelo Saso per [[Rai_News_24|Rainews24]], mandata in onda il 19 ottobre 2006.</ref> sul documento [[ENEA]] chiamato ''Rapporto 41''
:''Caro professor Rubbia, sono molto lieto che il programma di ricerca intrapreso da Giuliano Preparata abbia conseguito il suo scopo'' ... ''I risultati ottenuti dai ricercatori italiani sono veramente impressionanti, e non esagero''.
L'inchiesta analizza in particolar modo, le difficoltà incontrate dai ricercatori, nell'ottenere la pubblicazione su di una rivista con alto livello di visibilità scientifica.<ref>Sul tema delle difficoltà incontrate, dagli autori del Rapporto 41, per la pubblicazione su alcune principali riviste scientifiche del settore, l'inchiesta si sofferma in un approfondimento:<BR>''...Nell'estate del 2002 il Rapporto 41 fu inviato a diverse riviste scientifiche. Le prime due furono le statunitensi Science e Nature, quelle che "hanno un impact factor più alto", come si dice. Nel senso che una pubblicazione su queste riviste "vale" molto di più per la carriera scientifica di un ricercatore. "Nel giro di qualche giorno - ricorda Antonella De Ninno - a stretto giro di posta elettronica, Science ha risposto che non avevano spazio per pubblicare questo lavoro. Non sono entrati nel merito, non ci hanno neanche consentito l'accesso al processo di "review", che si usa di solito nel mondo scientifico, per cui un lavoro viene mandato ad altri colleghi che ne valutano l'attendibilità ed eventualmente chiedono chiarimenti. In questo caso siamo stati espulsi subito. Ci hanno detto che non c'era spazio, motivi editoriali". "Questa fu la risposta di Science", aggiunge Emilio Del Giudice. "Altri fecero delle osservazioni piuttosto peregrine. Per esempio uno dice: "Come è possibile raggiungere temperature così elevate sott'acqua, nell'acqua della cella elettrolitica?" Evidentemente questo signore non sapeva che esistono i vulcani sottomarini, o che è possibile fare le saldature sott'acqua se c'è una sorgente di energia sufficiente..."''.</ref>.
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===Ottobre 2007, ENEA di Frascati ed SRI USA dichiarano una riproducibilità delle reazioni di fusione fredda dal 65% al 75%===
{{cn|Vittorio Violante dell'ENEA di Frascati, insieme a vari collaboratori ed ad alcuni istituti di ricerca internazionali, pubblicano un lavoro dal titolo: ''Joint Scientific Advances in Condensed Matter Nuclear Science''
==Conferenze internazionali==
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# ICCF-7 [[Vancouver]], aprile 1998
# ICCF-8 [[Lerici]], maggio 2000
# ICCF-9 [[Pechino]]
# ICCF-10 [[Cambridge (Massachusetts)|Cambridge]] (USA), agosto 2003
# ICCF-11 [[Marsiglia]]<ref>Il sito [http://www.iscmns.org/iccf11/iccf11.htm ICCF-11] riporta il programma ed alcuni lavori presentati durante il congresso, svoltosi tra il 31 ottobre al 5 novembre del 2004, in questo congresso sono stati presentati 73 lavori.<BR>[http://www.iccf11.org/ Link al sito ufficiale del congresso] e gli [http://www.iscmns.org/iccf11/ICCF11Abstracts.pdf abstract dei lavori].</ref>, ottobre-novembre 2004
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* {{en}} E. Del Giudice*, A. De Ninno, A. Frattolillo, M. Porcu, A. Rizzo. "''[http://www.frascati.enea.it/nhe/De%20Ninno%20contributo%20ICCF9-web.htm Production of excess enthalpy in the electrolysis of D2O on Pd cathodes]''". Roma (IT), ENEA – Centro Ricerche Frascati, 2001
* {{en}}"''[http://www.nosc.mil/sti/publications/pubs/tr/1862/tr1862-vol1.pdf A Decade of Research at Navy Laboratories, Technical report 1862, Vol. 1]''". San Diego, California (USA), Febbraio 2002.
* {{en}} New Energy Times,"''[http://www.newenergytimes.com/DOE/DOE.htmThe U.S. Department of Energy 1989 Cold Fusion and 2004 LENR Reviews]''"<BR>Il rapporto del 2004 del Dipartimento per l'Energia USA sulle reazioni LENR ed alcune critiche formulate da parte della comunità dei ricercatori che operano in questo particolare settore di ricerca.
* {{it}} Guido Milano, "''[http://www.ditec.unige.it/users/administrator/documents/ENU_DITEC_GM_PARTE1.pdf Elementi di energetica nucleare]''". Università di Genova, 2008. pp. 264-270
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* {{en}} Storms Edmund. "''Science of Low Energy Nuclear Reaction: A Comprehensive Compilation of Evidence and Explanations''". World Scientific, Singapore, 2007. ISBN 9-8127062-0-8.
* {{en}} Storms Edmund. "''[http://www.newenergytimes.com/Library/2003StormsEStudentsGuide.pdf A student’s guide to cold fusion]''". LENR-CANR.org, 2003.
* {{en}} U.S. Department of Energy (1989). "''[http://www.ncas.org/erab A Report of the Energy Research Advisory Board to the United States Department of Energy]''", Washington US, 25 May 2008.
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==Collegamenti esterni==
*{{en}}[http://newenergytimes.com/ New Energy Times Web site e e-zine]
*[http://www.frascati.enea.it/nhe/ Centro Ricerche di Frascati - Nuova energia da Idrogeno]<BR>Piuttosto scarno e rimasto senza aggiornamenti dal 2002.
*[http://www.progettomeg.it/FFredda.htm Sito amatoriale italiano sulla fusione fredda e altre fonti di energia]
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