La canzone forse più (dolorosamente) intima dell’album è indirizzata a Hermione Farthingale, ''girlfriend''compagna, [[musa]] ispiratrice e collaboratrice di Bowie che abbandonò il cantante nel [[febbraio]] [[1969]] dopo aver completato la sua parte nel video ''[[Love You Till Tuesday (video)|Love You Till Tuesday]]''. A [[novembre]] dello stesso anno, Bowie disse al biografo George Tremlett che le due canzoni per Hermione contenute in ''Space Oddity'' (questa e ''An Occasional Dream'') lo rispecchiavano «in uno stato d’animo lacrimoso e romantico. Le ho scritto una lettera, ma poi ho deciso di non spedirla. La canzone è quello che avrei voluto dirle».<ref name="wonderworld">{{Cita web|http://www.bowiewonderworld.com/press/press60.htm|Rassegna stampa|editore=www.bowiewonderworld.com|accesso=14-01-2009}}</ref> La versione del demo registrato con John Hutchinson nell’[[aprile]] del [[1969]] (contenente anche altre tracce dell’album, compresa ''[[Space Oddity (canzone)|Space Oddity]]'') era del tutto simile al brano finito tranne per il titolo. In quella fase Bowie era più enigmatico riguardo alla destinataria e aveva chiamato la canzone ''I’m Not Quite''. Nel [[2000]], nel corso del documentario ''Golden Years'' della [[BBC]] [[Radio 2]], rivelava che aveva recentemente fatto una stupefacente scoperta: «aveva ripreso a scrivermi circa due o tre mesi dopo, questa è la cosa straordinaria. Lo avevo completamente rimosso dalla mia mente».
[[Robert Smith]] ha rivelato che ''[[A Letter to Elise]]'', successo dei [[Cure]] del [[1992]], doveva il titolo alla canzone di Bowie [rif?].