Troiano: differenze tra le versioni

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La costruzione delle mura e la prima conquista
Laomedonte, uno dei re di Troia, chiese a Poseidone e ad Apollo di fornire la città di grandi mura, in modo che divenisse inconquistabile. Gli dei fecero quanto pattuito, ma al termine dei lavori Laomedonte si rifiutò di pagare. I due olimpici, infuriati, scagliarono la loro maledizione: Apollo decimò la popolazione con un'epidemia, mentre Poseidone inondò la campagna, inviando anche un mostro marino a devastare gli edifici e a divorare gli abitanti. Laomedonte, consultando l'oracolo, venne a sapere che per salvare il suo regno e placare le divinità doveva sacrificare sua figlia, Esione, al mostro di Poseidone. Mentre la ragazza veniva legata ad uno scoglio, giunse al palazzo reale Eracle, che chiese al re cosa stesse succedendo. Questi gli spiegò la situazione, ed Eracle si offrì di uccidere il mostro, ottenendo in cambio i velocissimi cavalli divini che Laomedonte aveva ricevuto in regalo da Zeus. Eracle, giunto alla spiaggia, uccise la creatura e riportò Esione dal padre, reclamando la ricompensa; anche questa volta, però, Laomedonte si rifiutò di saldare. Eracle se ne andò irato, promettendo che sarebbe tornato a vendicarsi. Anni dopo, l'eroe tornò al comando di un esercito, conquistò Troia e uccise lo stesso Laomedonte.
 
 
 
Archeologia
Nel 1871 Heinrich Schliemann (1822-1890), seguendo le indicazioni e le descrizioni dei testi omerici, organizzò una spedizione archeologica in Anatolia, sulla sponda asiatica dello Stretto dei Dardanelli. I suoi scavi si concentrarono sulla collina di Hissarlik, dove era avvenuto un precedente scavo archeologico effettuato dalla scuola francese guidata da Calvert, poi interrotta per mancanza di fondi. Qui si trovò di fronte a più strati che corrispondevano a differenti periodi della storia di Troia. Arrivato al secondo strato (a partire dal basso) riportò alla luce un immenso tesoro e pensò di aver scoperto il leggendario tesoro di Priamo narrato nell'Iliade. I suoi ritrovamenti, però, risalivano ad un periodo precedente a quello della Troia omerica, collocata intorno al XIII secolo a.c. In realtà la città narrata nei poemi omerici, si scoprì in seguito, era collocata al sesto strato. Comunque, il tesoro di Priamo resta uno dei più importanti ritrovamenti della storia dell'archeologia. Schliemann lo donò al suo paese natale, la Germania, che lo custodì in un museo di Berlino fino alla Seconda guerra mondiale. Nel 1945, nonostante Hitler avesse ordinato di nascondere i reperti affinché non cadessero nella mani dei russi, il tesoro fu segretamente trafugato dai sovietici come bottino di guerra e portato a Mosca. Nessuno seppe più niente fino al 1993, quando Boris Eltsin - ospite del Presidente greco - rivelò inaspettatamente l’ubicazione del tesoro nel museo Puskin.[1]
Le successive campagne di scavo furono condotte da Wilhelm Dörpfeld (1893-1894) e Carl Blegen (1932-1938).
Le ricerche condotte portarono alla scoperta di nove livelli sovrapposti, con varie suddivisioni, datati con l'ausilio dell'analisi degli oggetti rinvenuti e l'esame delle tecniche costruttive utilizzate e dei quali è stato possibile delineare le piante delle ricostruzioni.
 
Strati della Città di Troia
Troia I (3000 - 2600 a.C.): villaggio neolitico, con ritrovamenti di utensili in pietra e di abitazioni dalla struttura elementare;
Troia II (2600- 2250 a.C.): piccola città con mura caratterizzate da porte enormi, presenza del megaron (palazzo reale) e case in mattoni crudi che recano segni di distruzione da incendio, che Schliemann suppose potessero riferirsi ai resti della reggia di Priamo rasa al suolo dagli Achei;
Troia III - IV - V (2000 - 1800 a.C.): tre villaggi distrutti ognuno dopo poco tempo dalla fondazione;
Troia VI (1800 - 1300 a.C.): grande città a pianta ellittica disposta su terrazze ascendenti, fortificata da alte e spesse mura, costituite da enormi blocchi di pietra squadrati e levigati, con torri e porte. La distruzione della città dovrebbe essere avvenuta intorno alla metà del XIII secolo a.C. forse a causa di un terremoto.
Troia VIIa (1300 - 1170 a.C. ): la città precedente fu immediatamente ricostruita, ma ebbe vita breve. I segni di distruzione da incendio hanno indotto Blegen ad identificare questo strato come quello corrispondente alla Troia omerica;
Troia VIIb1 - VIIb2 - VIIb3 (XII - XI secolo a.C. fino a circa 950 a.C.);
Troia VIII (VIII secolo a.C.): colonia greca priva di fortificazioni;
Troia IX (dall'età romana al IV secolo): costruzioni romane edificate sulla sommità spianata della collina e rifacimento.
L'insediamento decadde con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente.