Maxiprocesso di Palermo: differenze tra le versioni

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La corte era all'oscuro del fatto che alcuni tra quelli che erano stati condannati ''in absentia'' fossero già morti al momento della lettura della sentenza. Tra di essi si annoverano [[Filippo Marchese]], [[Rosario Riccobono]] e [[Giuseppe Greco]]. [[Mario Prestifilippo]], invece, fu trovato morto ammazzato nelle strade della città mentre il procedimento penale era ancora in corso.
 
114 imputati vennero assolti, tra cui [[Luciano Liggio]], che era stato accusato di aver contribuito a gestire la famiglia mafiosa dei [[Corleonesi]] dall'interno del carcere, e per avere ordinato l'omicidio di [[Cesare Terranova]], che l'aveva inquisito nel [[1970]]. Il collegio giudicante decise che non vi erano prove sufficienti. Tuttavia, questo non cambiava di molto la posizione di Liggio, dal momento che era stato condannato all'[[ergastolo]] per omicidio - infatti, LeggioLiggio morì in carcere sei anni dopo.
 
Tra gli assolti, diciotto vennero in seguito uccisi dalla Mafia, tra cui [[Antonino Ciulla]], che fu colpito a morte un'ora dopo il rilascio, mentre tornava a casa per partecipare a una festa in onore della sua liberazione.