La signorina Julie: differenze tra le versioni
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== Origini ==
[[Immagine:Victoria Benedictsson.jpg|thumb|right|160px|La scrittrice [[Victoria Benedictsson]].]]
La tragedia venne scritta tra la fine di [[luglio]] ed il [[10 agosto]] [[1888]] all'età di trentanove anni, nella tenuta di Skovlyst nei pressi di [[Holte]], mentre la prefazione al dramma venne stesa tra il 10 ed il 15 dello stesso mese di fine stesura.<ref name=Perrelli16>{{cita libro |autore= [[August Strindberg]]| capitolo=La signorina Julie.| titolo=La signorina Julie. Il padre.| editore=BUR | anno=1993| altri=Introduzione e traduzione di Franco Perrelli.| id=ISBN 8817169293| }} pag. 16.</ref> Dopo essersi recato a [[Copenhagen]] per la prima de ''[[Il padre]]'', il novembre passato, Strindberg si era sistemato con sua moglie ed i tre figli nel villaggio di [[Lyngby-Taarbæk|Lyngby]], non lontano dalla città. Si stabilirono per un certo lasso di tempo nelle camere libere di un castello appartenente ad una donna eccentrica, intorno ai quaranta anni di età, che si faceva chiamare la ''Contessa Frankenau'', anche non essendo di nobile nascita.<ref name=Meyer81>{{cita libro |autore= [[August Strindberg]]|lingua=Inglese| capitolo=Miss Julie| titolo=Plays One| editore=Methuen | anno=1987| altri=Introduzione e traduzione di Michael Meyer|}} pag. 81</ref> Il castello era gestito dal suo notaio Ludvig Hansen, un signore che poteva sembrare uno [[zingaro]] con il quale sembrava avere una relazione amorosa.
Il [[drammaturgo]] prese spunto da questa situazione per il nodo centrale della vicenda che occorre nella ''Signorina Julie'', anche se più tardi si scoprì che i due non avevano una relazione amorosa ma bensì erano fratelli naturali, in quanto l'uomo era figlio illegittimo del padre di lei, fatto tenuto nascosto per la memoria del defunto padre.<ref name=Meyer81> </ref> Un altro punto di raccordo con la vicenda del dramma è il senso di inferiorità sociale che Strindberg provava per sua moglie Siri. Al tempo della conoscenza tra i due, infatti, Siri era una baronessa. Il drammaturgo, figlio di una serva<ref>L'autobiografia in quattro volumi da lui redatta si intitola proprio ''Il figlio della serva'' (''Tjänstekvinnans son'').</ref>, per tutta la sua vita tenne un senso di risentimento contro le classi alte: a dar voce a ciò inserisce nella tragedia il cameriere Jean.<ref name=Meyer81> </ref>
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