Monaca di Monza: differenze tra le versioni

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Fu la protagonista di un celebre scandalo che sconvolse [[Monza]] all'inizio del [[XVII secolo]]. La sua fama attuale si deve soprattutto al romanzo ''[[I promessi sposi]]'', nel quale [[Alessandro Manzoni]] inserì la sua vicenda.
==Famiglia==
Marianna de Leyva era figlia di Martino de Leyva, nipote quindi di [[Antonio de Leyva]]<ref> Martino de Leyva era figlio secondogenito di Luis de Leyva, 2° principe d'Ascoli, figlio unico del Capitanodi Antonio de Leyva, 1° principe d'Ascoli, divenuto Conteconte di [[Monza]] e suo feudatario per meriti di guerra nella [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]] del [[1525]]. Fonte: lettera autografa di Suor Virginia de Leyva citata da Mario Mazzucchelli in ''La monaca di Monza'' Dall'Oglio editore [[1962]] lettera autografa di Suor Virginia de Leyva</ref>. Martino de Leyva era a sua volta figlio di Luis de Leyva. La madre apparteneva alla famiglia Marino, banchieri di origine ligure stabilitasi nei primi decenni del 1500 a Milano dove Tommaso Marino fece costruire l’omonimo [[Palazzo Marino|palazzo di famiglia]] in cui nacque e visse anche Marianna fino agli undici anni, prima di entrare in convento a [[Monza]].
 
== Biografia ==