Tori Amos: differenze tra le versioni
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Il successo arriva nel [[1990]] quando la Atlantic finalmente la nota e le concede di pubblicare un album. Un anno dopo ecco uscire ''"Little Earthquakes"''. In quest'album ricorrono tutti i temi principali della crescita della Amos: il difficile rapporto con la religione, e di conseguenza con il padre prete, il suo femminismo, la vicenda dello stupro, la guerra agli stereotipi. La cantautrice compie virtuosismi pianistici e vocali non indifferenti donando alle tracce una musicalità del tutto particolare e dando al [[rock]] nuove sfumature: il [[pianoforte]] è impiegato in tutte le canzoni, gli acuti strazianti sottolineano ancora di più la rabbia e il dolore della cantante. Il rapporto con il suo strumento diventa tra l'altro famoso grazie alla postura che assume solitamente mentre lo suona nei suoi concerti dal vivo: a gambe divaricate e la testa china indietro, quasi come se stesse avendo un rapporto sessuale.
Nel [[1992]] viene pubblicato ''"Wild Horses"'', un EP con 5 canzoni: 4 cover (''"Smells like teen spirit"'' dei [[Nirvana]], ''"Thank You"'' dei [[Led Zeppelin]], ''"Losing my religion"'' dei [[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]] e ''"Angie"'' dei [[Rolling Stones]]), più un remix della canzone ''"Crucify"''.
Il [[1994]] è l'anno della rivelazione per Tori Amos: il suo secondo album ''"Under The Pink"'' la consacra come una delle figure femminili principali della musica [[rock]] degli anni '90. Il nuovo album, lanciato dal singolo ''"Cornflake Girl"'', vende oltre 2.000.000 di copie nel mondo. La cantautrice si concentra nuovamente nel conflitto Chiesa-Libertà nella canzone ''"God"'', ma questa volta sposta la sua attenzione sull'animo femminile, sulle relazioni che intercorrono tra le donne. Protagoniste di quest'album diventano quindi le figure femminili. Eccezionali in ''"Under The Pink"'' sono la voce della Amos e la tecnica pianistica, sempre più raffinata e ricercata, che si fondono e si susseguono in un gico di continui acuti potentissimi e sussurri sensuali (come ad esempio in ''"Yes, Anastasia"'' dedicata alla granduchessa Anastasia di [[Russia]]).
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