Gruppo 63: differenze tra le versioni
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Ignorato dal grosso pubblico, il gruppo suscitò interesse negli ambienti critico-letterari anche per le polemiche che destò criticando fortemente autori all'epoca già "consacrati" dalla fama quali [[Carlo Cassola]] e [[Vasco Pratolini]], ironicamente definiti "Liale", con riferimento a [[Liala]], autrice di [[romanzo rosa|romanzi rosa]].
Il Gruppo 63 ebbe il merito di proporre e tentare un rinnovamento nel panorama piuttosto chiuso della [[letteratura italiana]], ma il suo aristocratico distacco dal sentire comune e la complessità dei codici di comunicazione ne fecero un movimento elitario, accusato di ''cerebralismo''.
Alcuni autori del Gruppo 63 furono il già citato Arbasino, [[Luciano Anceschi]], [[Nanni Balestrini]], [[Achille Bonito Oliva]]<ref>http://biografie.studenti.it/biografia.htm?BioID=330&biografia=Achille+Bonito+Oliva Achille Bonito Oliva prima di dedicarsi all'attività di critico d'arte ha aderito in gioventù al Gruppo 63, pubblicando due raccolte di poesie : nel 1967 "Made in mater" e nel 1968 "Fiction poems</ref>, [[Alfredo Giuliani]], [[Giorgio Celli]] <ref> Fonte dell'inclusione di Celli: terza di copertina di Giorgio Celli - ''I sette peccati capitali degli animali'' </ref>, [[Furio Colombo]], [[Corrado Costa]], [[Roberto Di Marco]], [[Umberto Eco]], [[Alberto Gozzi]].<ref> Fonte dell'inclusione dei nomi citati: AA.VV., ''Il Gruppo 63 quarant'anni dopo'', Edizioni Pendragon, Bologna, 2005 </ref> [[Angelo Guglielmi]], [[Giorgio Manganelli]], [[Giulia Niccolai]], [[Elio Pagliarani]], [[Antonio Porta]], [[Lamberto Pignotti]], [[Edoardo Sanguineti]], [[Adriano Spatola]], [[Sebastiano Vassalli]], [[Michele Perriera]].
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