Sensibilità (sentimento): differenze tra le versioni
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[[Nicola Abbagnano]] ha definito la ''sensibilità'' in senso filosofico in
{{quote|1°, L'intera sfera delle operazioni sensibili dell'uomo, comprensiva sia della conoscenza sensibile sia degli appetiti, degli istinti e delle emozioni. 2°, La capacità di ricevere sensazioni e di reagire agli stimoli. Per es., "La S. delle piante". 3°, La capacità di giudizio o di valutaione in un campo deteminato. Per es., "S.morale", "S.artistica", ecc. 4°, la capacità di partecipare alle emozioni altrui o di simpatizzare. In questo senso si dice sensibile chi si commuove con gli altri e insensibile chi resta indifferente alle emozioni altrui.| N.Abbagnano, ''Dizionario di filosofia'', UTET 1971, p.782 }}
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==Collegamenti esterni==
{{Portale|filosofia}}
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