Mitologia di Tebe: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 19:
Dopo aver sconfitto il mostro, Cadmo chiese agli dei come poter costruire una città, essendo privo di compagni. Atena, che l'aveva protetto durante il combattimento, lo invitò a staccare i denti dalle fauci del dragone defunto e a seminarli nel terreno circostante. Cadmo fece quanto ordinò e, in poco tempo, vide sbucare dal terreno un intero esercito di uomini, armati di tutto punto. Sempre su ordine della dea, l'eroe scagliò una pietra contro di essi che, convinti di essere stati colpiti dal compagno vicino, cominciarono a combattersi l'un l'altro, uccidendosi così a vicenda. Di questi guerrieri ne sopravvissero soltanto cinque, gli [[Sparti]], "''i seminati''", che, sotto gli ordini di Cadmo, dotati di una forza incredibile, costruirono le basi di una primordiale Tebe, divenendo suoi primi abitanti, sudditi di Cadmo, loro nuovo re.
 
Poco tempo dopo il giovane guerriero prese in sposa [[Armonia]], figlia di Ares e [[Afrodite]], dalla quale ebbe quattro figlie ([[Agave (mitologia)|Agave]], [[Ino]], [[Semele]] e [[Autonoe (Cadmo)|Autonoe]]) e un figlio, Polidoro. Cadmo aveva però attirato contro il suo casato la maledizione di Ares, offesosi per l'uccisione del suo dragone. Sotto i suoi influssi, [[Penteo]], figlio di Agave e nipote di Cadmo, spodestò il nonno, ormai anziano, e prese possesso della città, che fino ad allora godeva di un periodo florido.
 
Cadmo e Armonia, esuli dal loro regno, vennero trasformati per pietà divina in serpenti e accolti nei [[Campi Elisi]]