Gustaf Mauritz Armfelt: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 19:
== Biografia ==
Nato a Tarvasjoki, (Finlandia), era figlio del prefetto e generale maggiore dell'esercito svedese Barone Wilhelm Magnus Armfelt, esponente dell'alta aristocrazia finlandese. Studiò presso l'Accademia di Abo (Turku) dal 1770 al 1771 e intraprese la carriera militare. Fu cadetto alla scuola di Kariskrona dalla quale uscì ufficiale nel 1773. divenne sottotenente della guardia reale nel 1777, ma
Fece una rapida carriera militare raggiungendo nel [[1787]] il grado di colonnello. Dal 1786 al 1792 ebbe la carica di direttore dei teatri reali e divenne uno dei diciotto componenti dell'[[Accademia di Svezia]] fondata nel 1786 da Gustavo III
Nel 1788 Armfelt partecipò alla guerra Russo-Svedese voluta da Gustavo III. Dimostrò grande valore sul campo rimanendo gravemente ferito. Fu nominato generale e, sebbene convalescente, nell'agosto 1790 firmò la pace con la Russia a [[Treaty of Varala|Varala]] come plenipotenziario del re. Il trattato di pace lasciava invariate le frontiere e vietava alla Russia ingerenze negli affari interni della Svezia. Stabiliva inoltre un patto di alleanza tra i due stati in caso di aggressione nemica. Dal 1791 al 1792 fu Cancelliere dell'Accademia Reale di [[Turku]].
Riga 31:
Nel 1796 Gustavo Adolfo aveva raggiunto la maggiore età e col nome di Gustavo Adolfo IV aveva assunto le funzioni di regnante. Nel novembre 1799 perdonò Armfelt e nel settembre 1800 lo autorizzò a tornare in Svezia. Al suo ritorno fu inviato a Vienna come ambasciatore, carica che ricoprì dal 1802 al 1804 quando fu costretto a lasciare l'incarico a causa dei suoi decisi attacchi al governo austriaco del quale non condivideva l'atteggiamento nei confronti di Napoleone verso il quale provava profondo odio. Nel 1805 la Svezia aderisce alla terza coalizione contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e Armfelt, dal 1805 al 1807, fu comandante in capo delle forze svedesi nel Granducato di Pomerania che difese fino all'estremo riuscendo a respingere i francesi nelle prime fasi della guerra, non riuscendo però ad evitarne la conquista da parte delle armate napoleoniche.
Nel 1808 la Danimarca e la Russia (che in seguito agli accordi di [[Tilsitt]] con Napoleone aveva mano libera nelle sue zone di influenza) iniziano una guerra contro la Svezia. Armfelt fu nominato comandante in capo sulla frontiera norvegese in una sfortunata e disorganizzata guerra che si concluse con un nulla di fatto. Fu destinato al fronte Russo, ma essendo appena tornato dalla campagna in Norvegia, non vi andò. La Russia conquistò la Finlandia e nel 1809 lo zar Alessandro I assunse il titolo di Granduca di Finlandia facendone così un Granducato al quale concesse grande autonomia mantenendone le leggi, la religione e i privilegi acquisiti dei finlandesi. La Svezia perdeva
Nel 1809 Gustavo Adolfo viene deposto e viene eletto re lo zio Carlo di Sodermanland che assume il nome di [[Carlo XIII di Svezia|Carlo XIII]] ma a causa della sua cattiva salute il governo viene esercitato da [[Jean-Baptiste Jules Bernadotte]], maresciallo francese imparentato con Napoleone, che aveva dimostrato grande lealtà verso i prigionieri della divisione svedese inviata nel 1806 da Gustavo Adolfo in Prussia proteggendoli dalle atrocità dei suoi soldati. Bernadotte viene proclamato principe ereditario nel 1810. Armfelt,
Allo zar Armfelt espose le sue vedute circa il sistema di governo della Finlandia per la sicurezza della quale auspicava lo stato di pace tra Russia e Svezia e gli espose anche l'opportunità politica di una unificazione di Svezia e Norvegia. Nel 1811 si ritirò a vita privata assieme alla moglie nella sua tenuta finlandese in Halikko, ma presto fu richiamato alla corte dello zar dove ebbe una posizione influente nella cerchia vicina ad Alessandro I. Fu nominato conte e generale dell'esercito russo. Verso la fine dell'anno fu istituito un comitato per gli affari finlandesi e Armfelt ne fu il primo presidente.
|