Galleria nazionale dell'Umbria: differenze tra le versioni
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== Le opere ==
Le opere sono esposte in 23 sale e suddivise in sette sezioni o periodi storici.
==== Il Duecento e il Trecento ====
Questa sezione comprende le prime quattro sale; al visitatore viene subito proposto un bel '''crocifisso ligneo''' della prima metà del 1200, proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Roncione presso Deruta, unico elemento superstite di un gruppo di figure a grandezza naturale. Subito dopo ci sono '''due formelle''', raffiguranti Roma e la lupa capitolina, opera di Nicola e Giovanni Pisano. Al termine della prima sala si trovano '''cinque sculture''' in marmo di Carrara eseguita da Arnolfo di Cambio tra il 1278 e il 1281. Nella stessa sezione si trovano le opere del Maestro di San Francesco, personalità dominante il panorama artistico umbro prima dell'avvento di Giotto; si possono ammirare il '''paliotto''' (1262), la grande '''Croce''' datata 1272 e la '''Croce a due facce''' riferibile allo stesso periodo. '''Madonna col Bambino''' di Duccio di Buoninsegna documenta la pittura dei primi anni del Trecento, insieme ad altre opere presenti in questa prima sezione. A questo periodo vanno anche riferite alcune sculture di ambito senese.
==== Il tardo Gotico ====
Di questo periodo, la Galleria Nazionale dell'Umbria, nelle successive tre sale, conserva alcune delle opere pittoriche di maggior interesse: '''Madonna col Bambino e angeli''' di Gentile da Fabriano (1404) e il '''polittico di Pietralunga''' di Ottaviano Nelli (firmato e datato 1404).
==== Il primo Rinascimento ====
É raccolto nelle sale che vanno dalla 8 alla 11. Una delle testimonianze più alte è quella del Beato Angelico che, nel 1447, esegue il '''polittico di San Domenico''', uno dei capolavori del maestro fiorentino e punto di riferimento di molti artisti perugini. La pittura del Beato Angelico è colta anche dal suo allievo Benozzo Gozzoli che, nel 1456, dipinge la '''pala della Sapienza Nuova'''. A queste "illustri" presenze va aggiunto il '''polittico di Sant'Antonio''', dipinto tra il 1455 e il 1468 da Piero della Francesca, destinato alla chiesa delle Terziarie francescane dell'omonimo convento perugino. Tra le scarse testimonianze superstiti della scultura a Perugia nel Quattrocento è da segnalare il '''complesso di figure''' in marmo (presentato nella sala n° 19) realizzato dal fiorentino Agostino di Duccio nel 1475 per decorare la facciata della distrutta chiesa della Maestà delle Volte.
==== Il Quattrocento umbro-marchigiano ====
Il percorso (dalla sala 12 alla 16) si apre con il '''Gonfalone dei Legisti''' del folignate Niccolò di Liberatore, detto l'Alunno, del 1466, che lascia a Perugia questa sola opera, concentrando la sua attività soprattutto nelle zone tra Assisi e Foligno. Il primo tra i pittori perugini che aderisce al linguaggio rinascimentale è Benedetto Bonfigli, tra le cui opere si può ammirare la bellissima '''Annunciazione e San Luca''' (1450-53); numerose anche le opere di Bartolomeo Caporali, il cui percorso artistico è testimoniato dalla tavola con la '''Madonna col Bambino e angeli''' (1465).
==== Il tesoro e le arti minori ====
Disposti in tre sale (17, 18 e 20) swi trovano le oreficerie e gli avori provenienti in gran parte dai musei civici perugini, dove furono raccolti a partire dal 1863 e inventariati senza indicarne l'originaria provenienza, motivo per il quale è oggi impossibile risalire alle destinazioni di origine. Tra questi si segnala il '''Calice e Patena di Benedetto XI'''; l'opera è attribuita ad un seguace di Guccio di Mannaia e si colloca fra le più alte testimonianze dell'oreficeria senese del XIV secolo.
==== La cappella dei Priori ====
==== Il secondo Rinascimento ====
=== Il Perugino ===
=== Il Pinturicchio ===
== Galleria fotografica ==
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