Fortezza Vecchia: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Livorno Fortezza Vecchia vista dal porto.JPG|thumb|220px|right|Bastione della Canaviglia]]
 
La Fortezza Vecchia presenta una forma asimmetrica ed è costituita da tre bastioni (l'Ampolletta rivolto verso la città, la Canaviglia verso il porto e la Capitana verso nord est), sebbene inizialmente ne fosse previsto anche un quarto rivolto a nord ovest, verso il mare aperto. Sugli angoli dei bastioni della Canaviglia e dell'Ampolletta, ora sostituiti da copie in marmo, erano apposti due grossi mascheroni in bronzo in forma di teste leonine (attualmente esposti nell'ingresso del [[Palazzo della ProvinciaGranducale]]), opera di [[Pietro Tacca]] ed allievi, alle cui campanelle venivano ormeggiate le galee capitane dei [[Ordine di Santo Stefano Papa e Martire|cavalieri di S.Santo Stefano]].
 
In origine si accedeva al complesso fortificato solo via mare. Una piccola chiatta, trainata da una fune tesa tra la fortezza e l'antico scalo, ancora esistente della scomparsa Piazza S. Trinita, conduceva all'ingresso est, in adiacenza all'orecchione del bastione dell'Ampolletta. Sbarcati al piccolo attracco, ci si trova di fronte ad un imponente portale incassato nella scarpata muraria. Il suo arco è ornato da pietre di [[Vada]] tagliate a cuneo pere adeguarla alla strombatura; l'ingresso è chiamato "Porta del Duca". Sopra al portone un'iscrizione marmorea con stemma mediceo riporta il motto del duca Alessandro: "Sotto una fede et legge un Signor solo". Oltre il robusto portone si apre una galleria coperta con una caditoia centrale al soffitto ed una saracinesca in ferro per la difesa. Vi si trovava il posto di guardia e immediatamente dopo il "Cortile d'Arme" a pianta quadrata.
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Caratteristico inoltre è il Bastione della Capitana, al cui interno si trovava una polveriera che esplose durante l'ultima guerra mondiale, causando una traslazione verticale del bastione stesso e il crollo parziale della [[Volta (architettura)|volta]] di copertura interna.
 
Infine, all'interno del Mastio di Matilde, sono conservati alcuni stemmi dei comandanti che hanno prestato servizio nella fortezza che in origine erano chiamati ''Sopracciò della Fortezza''; tali stemmi sono quelli sopravvissuti alle distruzioni dei Francesi del [[1799]]. Qui era situata anche una cappella affrescata, dove, nel maggio del [[1790]], si tenne una prima messa.
 
I danni riportati nell'ultimo conflitto bellico hanno cancellato gran parte delle costruzioni presenti all'interno, ma hanno lasciato sostanzialmente intatta la cortina muraria cinquecentesca.
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== Curiosità ==
 
Una tradizione locale, riportata dal Vivoli, racconta che nella volta di una galleria della Fortezza vifortezza si trovasse un'antichissima iscrizione che diceva: "Io Coscetto da Colle fui il primo a salire sulle mura di Gerusalemme", alludendo alla prima Crociata in Terrasanta. Tale racconto è storicamente infondato, poichè se tale targa venisse reperita sarebbe in assoluto la prima iscrizione conosciuta in italiano volgare e, poichè al tempo delle Crociate la Fortezzafortezza non era ancora costruita, si sarebbe, caso mai, trovata originariamente nell'antica torre quadrata, inglobata nella Quadratura dei Pisani.
 
I comandanti della Fortezzafortezza erano tenuti anche al controllo del porto antistante e ad osservare il rigido protocollo delle precedenze dei saluti di artiglieria in occasione di visite di sovrani o personalità politiche che giungevano in città via mare. Ad esempio, per i Papipapi, o imperatori si dovevano sparare 60 "masti" e tutta l'artiglieria a palla, per le imperatrici, re e regine si salutava con 40 masti e tutta l'artiglieria, per gli alti prelati dela Chiesa, i principi imperiali o reali, gli elettori dell'impero ed altri sovrani un saluto di 30 masti e 20 salve di cannone e al momento dello sbarco a terra di nuovo 20 masti e 14 tiri di salve, ecc.
 
Il [[17 ottobre]] [[1600]], accolta con archi di trionfo, colpi a salve delle artiglierie e con festose acclamazioni della popolazione la principessa [[Maria de' Medici]], uscendo dalla Porta del Soccorso della Fortezza, si imbarcava sulla galera "Capitana" sontuosamente addobbata per l'occasione e partiva per la Francia, quale nuova consorte del re [[Enrico IV di Francia|Enrico IV di Borbone]].
 
==Note==