Discussione:Stephen King: differenze tra le versioni

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'''Recensione Libro “La lunga marcia” di Stephen King'''
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Anno: 1979 Pagine : 221 Genere : Romanzo
 
Una gara, una competizione estrema, probabilmente l’evento più esclusivo e popolare onfinidell’anno: una lunga marcia che si svolge negli Stati Uniti ; dai confini del Canada fino a Boston a piedi; premio per il vincitore ? : l’avveramento di un suo desiderio, sia esso di tipo economico o di qualsiasi altro genere. Questo è lo sforzo che 100 ragazzi volontari tra i 14 e i 18 anni si trovano a compiere… migliaia di chilometri a piedi, sostare è vietato, perché se un concorrente rimane fermo per più di trenta secondi o marcia a una velocità inferiore ai 6 km orari gli viene assegnata un’ammonizione e alla terza ammonizione il concorrente viene congedato ed estromesso dalla marcia in modo brutale. Già , perché il congedo non comporta la semplice esclusione dalla gara, ma anche l’immediata uccisione del concorrente, ed è cosi che una semplice marcia si trasforma in una lotta contro gli amici, contro la fatica e contro la morte, dove l’importante non è più arrivare fra i primi posti, ma arrivare al primo posto! E i concorrenti non vengono spinti dal desiderio di vincere, ma dalla voglia di sopravvivere! Dimenticate il detto “l’importante non è vincere ma partecipare” perché in questa marcia chi non vince non può neanche testimoniare di avervi partecipato!
Lo scopo del geniale King in questo romanzo è stato analizzare e sconvolgere le convinzioni e i pensieri dei marciatori, inizialmente ragazzi comuni , in cui viene facile riconoscersi che pian piano però nel corso della marcia si trasformano, maturano e scoprono in loro stessi pensieri e sfaccettature del loro ego che prima non avrebbero mai immaginato di possedere. Ed è proprio dagli occhi di uno dei 100 marciatori, un ragazzo Americano di nome Ray Garraty, che noi lettori riusciamo a cogliere il vero significato di questa marcia, preparatevi a sentire sul vostro corpo la fatica il dolore, e la disperazione di questi ragazzi, immergetevi nei loro pensieri e apprezzerete quanto mai prima d’ora la possibilità che avete di vivere liberamente, senza lo spettro nero della morte che incombe continuamente sulle vostre teste.
Certo non è il solito romanzo di King, incentrato sul puro terrore e sulla paura, ma il suo stile schietto e audace , soprattutto nei dialoghi è inconfondibile e rende il romanzo scorrevole e piacevole. Lo consiglio a tutti , non solo agli appasionati di King , è un buon libro da leggere d’estate, piacevole e poco impegnativo, in grado di regalare qualche brivido freddo anche col sole che picchia cocente sulle vostre schiene ;-)
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