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===Uccisione di Raniero ===
La sanguinosa battaglia di Montaperti([[1260]]) segnò la vittoria dei [[Ghibellini]] senesi contro i guelfi fiorentini, ma nel [[1269]] la battaglia di [[Colle Val d' Elsa]] determinò il rovesciamento politico a favore dei [[Guelfi]]. In quella battaglia rimase ucciso il capitano ghibellino [[Provenzano Salvani]], ex podestà montepulcianese e nella città di Siena salì al governo la fazione guelfa dei "Trentasei". Intanto nella signoria di Montepulciano, dopo la partenza del Salvani, la fazione del partito guelfo a cui apparteneva la famiglia di Raniero cominciò lentamente a riemergere. Nella signoria, personaggio di spicco era Guglielmo Del Pecora, zio di Raniero, aspirante ad un ruolo di primo piano politico, persona molto stimata dai nuovi governanti senesi, dedito a lucrosi traffici commerciali nell' area attraversata da tortuosi itinerari che risalendo dal ponte di Valiano conducevano in [[Val d' Orcia]].<ref>L. Boscherini, ''Valiano:storia di un feudo conteso'', Valiano 1997, p.2.</ref>Già nel [[1268]] i guelfi fuoriusciti da Montepulciano, dopo pochi giorni di assedio con l' aiuto di [[Carlo d' Angiò]], avevano ripreso la fortezza ed il governo della signoria. Raniero partecipò all' impresa guadagnandosi una posizione di prestigio. La perscuzione contro i ghibellini provocò il fenomeno del fuoriuscitismo e molto ghibellini come il figlio di Provenzano si rifugiarono in Cortona che godeva fama di città ghibellina. <ref> G. Mancini, ''Cortona nel Medio Evo'', 1897 p. 71. </ref>Nel [[1271]], per contrastare le rappresaglie dei ghibellini, il governo senese ordinò la distruzione di [[Farnetella]] e [[Scrofiano]], possedimenti di [[Ildebrandino Cacciaconti]], conte di [[Trequanda]] e capo ghibellino del territorio.
== Note ==
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