Leopoldo Cassese: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = . Fu direttore degli [[Archivi di Stato]] dell'[[L'Aquila|Aquila]] e di [[Salerno]] e docente di [[Archivistica]] all'[[Università Federico II di Napoli]] e alla [[Sapienza Università di Roma|Sapienza di Roma]]
}}
La sua attività
Viene considerato un precursore degli studi e delle ricerche sulle [[Fonte primaria|fonti]] e sulla storia del movimento di lotta contadina del [[Mezzogiorno d'Italia]] fra [[XIX secolo|Ottocento]] e [[XX secolo|Novecento]].<ref name="Renda296">[[Francesco Renda]], «Trasformazione delle società rurali», in ''op. cit.'', p. 296.</ref><ref name="Villani">[[Pasquale Villani]], «Leopoldo Cassese storico dei contadini del Mezzoggiorno», in ''Scritti in onore di Leopoldo Cassese''.</ref>
==Biografia culturale e scientifica==
Dopo la laurea in Lettere
A Firenze conseguì il diploma di archivista [[Paleografia|paleografo]], divenendo l'anno dopo direttore di [[Archivio di Stato]] dell'[[L'Aquila|Aquila]] e, dopo quattro anni, dell'archivio di Salerno.
===Archivio di stato dell'Aquila===
Cassese rimase
A questo periodo risale la pubblicazione di uno ''Studio sull'antico Archivio del Comune di Aquila'' e la trascrizione del ''Codice degli Statuti del Comune di Aquila dei secoli XIII e XV''; quest'ultima, rimasta ancora inedita, è ora conservata presso l'archivio aquilano.
===Il ''corpus'' cronachistico aquilano===
Uno dei risultati più importanti di questa ricerca fu la valorizzazione del ''corpus'' documentario delle antiche ''Cronache aquilane'', un filone letterario che fu precorso, in [[Medio Evo|epoca medioevale]], da [[Buccio di Ranallo]] da Popleto ([[XIV secolo]]) e che fu continuato da numerosi [[epigoni]] come [[Niccolò da Borbona]] (XV secolo), che coprì il periodo 1362-1424, Francesco di Angeluccio, che scrisse del periodo 1436-1485, Anonimo dell'Ardinghelli e [[Bernardino da Fossa]] entrambi cronisti per gli anni 1254-1423 e [[Alessandro de Ritiis]] (XVI secolo), che scrisse sul periodo dal 1362 al 1424. Come corollario di questo lavoro sarà, anni dopo, la prima [[edizione critica]] del [[manoscritto]] [[latino medievale|latino]] della ''Chronica civitatis Aquilae'' di Alessandro de Ritiis, pubblicata nel 1943.
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===Archivio di stato di Salerno===
Dopo
▲Gli anni dal 1923 al 1932 furono il periodo in cui Cassese entrerà in contatto con intellettuali della [[cultura antifascista]] come [[Piero Gobetti]], [[Giorgio Pasquali]], [[Luigi Russo]], [[Carlo Muscetta]] e i meridionalisti [[Guido Dorso]] e [[Tommaso Fiore]]. Sono anche gli anni in cui andavano maturando l'avversione al fascismo e la sua sensibilità democratica. Entrambe lo porteranno, terminato il [[seconda guerra mondiale|conflitto mondiale]], a prendere posizione nella [[sinistra (politica)|sinistra]] [[marxista]] dell'immediato [[secondo dopoguerra|dopoguerra]].
Giunto a Salerno, si dedicò allo studio del passato medioevale della città: nel solco tracciato da [[Michelangelo Schipa]], pose particolare attenzione sulla più importante istituzione medica di epoca medievale, la [[Scuola medica salernitana]]. Il suo esame critico si incentrò sulla poca documentazione sopravvissuta e focalizzò, in particolare, il «ruolo e l'importanza che essa aveva avuto come istituzione accademica e universitaria, e la validità scientifica, nei suoi molteplici aspetti, dei [[manoscritti]] e dei documenti di archivio della "''Scola''" in relazione ai trattati di medicina arabi e medievali», in un'indagine che ne pose la conoscenza su più solide basi storiche e documentarie, facendo luce su «periodi oscuri della istituzione»<ref name="ScrittiXIV-XV">''Profilo biografico'', ''Scritti di storia meridionale'', p. XIV-XV.</ref> e «correggendo alcuni dati erronei o incerti che gli storiografi antichi e anche moderni avevano tacitamente accolti sulla base della tradizione che si era tramandata attraverso i secoli».<ref name="ScrittiXIV-XV"/>
===Carriera accademica===
Il suo ingresso nel mondo accademico italiano avverrà
===Cassese, storico del movimento contadino===
Leopoldo Cassese, «primissimo storico del movimento contadino»<ref name="Renda296"/>, fu un precursore nel campo della storia del ribellismo e dei movimenti di lotta dei contadini del [[Mezzogiorno d'Italia]] fra [[XIX secolo|Ottocento]] e [[XX secolo|Novecento]], ambito a cui egli applicò i suoi metodi di ricerca sulle [[Fonte primaria|fonti primarie]] tra i documenti d'archivio.<ref name="Villani"/><ref name="Renda296"/>
Fu proprio un'inattesa scoperta di documenti trascurati, avvenuta nel 1948 durante il riordino di fondi archivistici,<ref name="
{{Quote|Una linea quasi continua, una tradizione ininterrotta sembrava collegare i [[Rivoluzione del 1848|contadini del 1848]] a quelli che un secolo dopo invadevano le terre incolte, i [[demanio comunale|demani comunali]], rivendicando con ben altra forza la [[riforma agraria]]. La questione della terra, il rapporto tra contadini e proprietari, l'azione delle forze politiche e dei ceti intellettuali, tutto era rimesso in discussione in una prospettiva nuova, che sottolineava, coma mai prima di allora si era fatto, il peso che la pressione contadina aveva avuto nel [[Regno di Napoli]]. Alcune conclusioni sul piano storiografico furono tratte poi in una più ampia valutazione d'insieme e con quel maggior distacco che quando Cassese scriveva non era forse ancora possibile. Ma spetta a Cassese il merito di aver aperto una strada, di aver indicato una serie di fondi, di aver sollevato con forza alcuni problemi di fondo|[[Pasquale Villani]]<ref name=Villani/>}}
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