Maometto: differenze tra le versioni
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Dopo un protratto periodo di indifferenza nei confronti dell'Islam, superficialmente equivocato come una delle tante eresie del [[Cristianesimo]]<ref>Cfr. Aldobrandino Malvezzi, ''L'Islamismo e la cultura europea'', Firenze, Sansoni, 1956.</ref>, nelle dispute con cristiani, questi ultimi sottolinearono il carattere sincretistico della religione di Maometto, basata allo stesso tempo su tradizioni arabe [[Jahiliyya|preislamiche]] (come il culto della Pietra Nera della Mecca) e su tradizioni cristiane siriache ed ebraiche, ed hanno anche mosso critiche alla personalità di Maometto, alla formazione e trasmissione del testo coranico e alla diffusione dell'islam attraverso la spada.<ref>Vedi ad esempio l'apologia di [[Al-Kindi]], testo arabo cristiano del IX secolo e tradotta in latino a partire dal XII secolo (''Apologia del cristianesimo'', a cura di Laura Bottini, Milano, Jaca Book, 1987).</ref>
Nell'Occidente medievale Maometto fu considerato per oltre cinque secoli un cristiano [[eresia|eretico]]. [[Dante Alighieri]] lo cita tra i ''seminatori di discordia''nella [[Divina Commedia]] assieme ad [[Ali ibn Abi Tàlib]], nel canto XXVIII dell'Inferno, coerentemente con quanto da lui scritto ai versetti 70-73 del canto VIII dell'Inferno:
{{quote|...«Maestro, in cui le "meschite" della città di Dite sono le "vermiglie" abitazioni della città dannata ove dimorano gli eresiarchi, qual è inteso da lui Maometto. Egli lo pone infatti Secondo una tradizione diffusa tra i musulmani, il [[Negus]] di [[Abissinia]] - che ospitò gli esiliati musulmani quando Maometto era in vita - avrebbe attestato la sua fede in lui come profeta di Dio.
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