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L'Apocalisse di Giovanni è l'ultimo libro della [[Bibbia]] cristiana. Il genere letterario [[Apocalisse|apocalittico]] (dal [[Greco antico|greco]] apocalupteïn, svelare), fiorisce nel periodo intertestamentario (tra il II secolo a.C e il I secolo a.C.) e trova le sue radici, non nel [[Nuovo Testamento]], ma negli ultimi libri dell'[[Antico Testamento|antico]], in particolare in alcuni passaggi del [[Libro di Daniele]] (scritti verso il 167 anni a.C.): le Apocalissi<ref>Negli scritti intertestamentari troviamo, tra gli altri: i Testamenti dei dodici[[Patriarchi]], l'Apocalisse greca di [[Baruch]], il Libro dei segreti di [[Enoch]], l'Apocallisse siriaca di Baruch, l'Apocalisse di [[Abramo]] e l'Apocalisse di [[Elia]]</ref> trovano le loro radici più nella cultura semitica dell'Antico Testamento che nel mondo della Cristianità degli inizi.
L'Apocalisse di San Giovanni è stata redatta nell'ultimo terzo del [[I secolo]], durante le persecuzioni di [[Nerone]] e [[Domiziano]] contro i cristiani che si rifiutavano di adorare l'imperatore come un dio<ref>Il panteon romano, anarchico e invaso da dei esotici, favoriva le sette ed i culti esoterici. Per
[[Image:B_Escorial_108v.jpg|left|thumb|<small>''Beatus dell'Escorial'', f°108v Adorazione della bestia e del dragone</small>]]
Il testo risulta oscuro a coloro che non conoscono
È quindi una concezione della Storia (una ''teologia della Storia'' come la chiama Henri-Irénée Marrou) destinata a mostrare a quelli che soffrono come il ''Bene supremo'' si
==Beato e la nascita della Spagna==
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