Friuli: differenze tra le versioni

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{| {{prettytable}}
!{{td sx}}Zona di vino doc/docg
!{{td dx}}Superficie in ha
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|{{td sx}}Friuli Grave
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|--
|{{td sx}}Colli Orientali del Friuli
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|--
|{{td sx}}Collio
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|--
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|{{td dx}} align="right"|1.281,82
|--
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|--
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|{{td sx}}Ramandolo
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|}
<p style="margin-top: 0px; padding-left: 1em">''Produzione di vino doc/docg friulano<br>(fonte: Camere di commercio di Udine,<br>Pordenone e Gorizia, 2003)''</p>
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====Industria====
Già [[XVIII secolo]] ebbe inizio una sensibile industrializzazione del Friuli. In particolare l'[[industria tessile]] conobbe, grazie al carnico [[Jacopo Linussio]], una forte espansione in tutta la regione friulana. Nel secolo successivo si andò affermando l'industria della [[seta]]. L'industria friulana, uscita completamente distrutta da due guerre mondiali, riprese la sua espansione intorno agli [[anni 1960|anni sessanta]] con la creazione di quel forte tessuto di piccole industrie e imprese artigianali che costituiscono la base dello sviluppo del Nordest italiano; grande impulso allo sviluppo delle attività secondarie fu dato dalla nascita dei distretti industriali, tra cui ricordiamo il "triangolo della [[sedia]]", nella parte sud-orientale della provincia di Udine ([[Manzano]], [[San Giovanni al Natisone]], Corno di Rosazzo), i famosi [[Prosciutto|prosciuttifici]] di [[San Daniele del Friuli]], il distretto del mobile nella provincia di Pordenone ([[Brugnera]]). {{nota