Guy Debord: differenze tra le versioni
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==Pensiero==
Il pensiero di Debord sviluppa essenzialmente i concetti di [[alienazione]] e [[reificazione]], già centrali nelle riflessioni di [[Karl Marx]], ma reinterpretati alla luce delle trasformazioni della società europea nel [[secondo dopoguerra]]. Lo sviluppo dell'[[economia]] nell'[[età contemporanea]], con l'emergere dei nuovi fenomeni sociali del [[consumismo]] e della centralità dei [[mass media]], avrebbe segnato infatti una nuova fase nella storia dell'oppressione della [[capitalismo|società capitalista]]: {{quote|La prima fase del dominio dell’economia sulla vita sociale aveva determinato nella definizione di ogni realizzazione umana un’evidente degradazione dell’essere in avere. La fase presente dell’occupazione totale della vita sociale da parte dei risultati accumulati dell’economia conduce a uno slittamento generalizzato dell’avere nell’apparire, da cui ogni “avere” effettivo deve trarre il suo prestigio immediato e la sua funzione ultima
Ciò che aliena l'uomo, ciò che lo allontana dal libero sviluppo delle sue facoltà naturali non è più, come accadeva ai tempi di Marx, l'oppressione diretta del padrone ed il [[feticismo]] delle merci, bensì è lo ''spettacolo'', che Debord identifica come {{quote|un rapporto sociale fra individui mediato dalle immagini
Proprio in risposta alla frammentazione ed alla passività della società dello spettacolo, il programma dell'Internazionale Situazionista si propone di rivendicare l'autonomia dell'esperienza individuale attraverso la creazione di situazioni, momenti di aggregazione ed esperienza artistica e culturale grazie ai quali l'individuo può ritrovare la sua condizione di soggetto attivo nella realtà. In questo senso l'approccio situazionista all'arte si richiama fortemente alle [[avanguardie]] del primo [[Novecento]], in particolare il [[Dadaismo]] ed il [[Surrealismo]], nel loro provocatorio rifiuto dell'arte tradizionale.
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