Cascà: differenze tra le versioni
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La ricetta di Carloforte, detta anche "tabarchina", prevede di mescolare alla [[semola]] diverse verdure ([[Cece|ceci]], [[Pisello|piselli]], [[verza]], [[carota]], [[finocchio]], [[melanzana]], [[zucchina]], [[cipolla]]) ed è aromatizzata con erbe ([[Foeniculum vulgare|finocchio selvatico]]) e spezie: ([[coriandolo]], [[cannella]], [[chiodi di garofano]], [[anice stellato]]).
In passato il cascà era un piatto semplice e povero: gli elementi base della sua preparazione erano, oltre alla semola opportunamente lavorata, il cavolo cappuccio o il cavolfiore ed i ceci. Col tempo il piatto si è evoluto, ed alla ricetta base si sono aggiunte le varie verdure di stagione e la carne suina. Il piatto così trasformato è divenuto cibo della festa in epoca recente, preparato soprattutto in occasione della festa patronale di San Carlo. Da parecchi anni nel mese di aprile a Carloforte si tiene una sagra con lo scopo di valorizzare questo tipico piatto della tradizione culinaria tabarkina.
Il cashcà è anche pronunciato (italianizzato) con "cascà", per quanto nella pronuncia corretta, in lingua [[tabarchino|tabarchina]] la "h" indichi una pronuncia a "denti serrati".
[[Categoria:Cucina sarda]]
[[Categoria:Piatti unici]]
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