Michael von Faulhaber: differenze tra le versioni
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Il Concordato offrì anche protezione per i cattolici quando l'influenza del loro tradizionale protettore, il Partito Cattolico di Centro, era svanita (il partito era stato fondato quando Pio IX era Papa per difendere i cattolici durante la politica [[anticattolicesimo|anticattolica]] del cancelliere [[Otto von Bismarck]], la [[Kulturkampf]], ma al tempo della firma del Concordato il partito aveva perso la sua influenza e si era dissolto persino prima della stessa firma)<ref>[http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,859826,00.html?promoid=googlep Speaking Symbol], June 23, 1952. TIME magazine, USA, about Cardinal Faulhaber.</ref>
Faulhaber e Pacelli cercarono attraverso il [[Reichskonkordat|Concordato]], concluso al tempo quando i nazisti non avevano ancora il pieno controllo del governo tedesco, di formare una base strategica e legale contro la repressione violenta della Chiesa in Germania, dovuta anche alle sue condanne della dottrina razziale nazista. «Con il Concordato siamo impiccati, senza il Concordato siamo impiccati, sventrati e squartati» affermò Faulhaber a proposito della questione. Pacelli disse invece agli ambasciatori inglesi in visita alla Santa Sede che «dovevo scegliere tra un accordo e la virtuale eliminazione della Chiesa cattolica nel Reich», sentendo che «una pistola era stata puntata alla sua testa» e che stava negoziado «col demonio in persona»<ref>Peter Pfister, Susanne Kornacker, Volker Laube (ed.) (2002). Kardinal Michael von Faulhaber 1869–1952. Eine Ausstellung des Archivs des Erzbistums München und Freising, des Bayerischen Hauptstaatarchivs und des Stadtarchivs München zum 50. Todestag. Generaldirektion der Staatlichen Archive Bayerns: Munich, pp. 18-20.</ref>. I vescovi d'Austria, patria di Hitler ma al tempo al di fuori del controllo della repressione nazista, espressero pubblicamente la loro visione del Concordato, del nazismo e della situazione generale in Germania in una lettera del [[23 dicembre]] [[1933]]: «Il Concordato recentemente concluso fra la Santa Sede e la Germania non significa che la Chiesa cattolica approvi alcuno degli errori religiosi del nazismo. Tutti sanno quanto è tesa la situazione fra la Chiesa e lo Stato in Germania. La Chiesa cattolica non è mai stata d'accordo con i tre errori fondamentali del nazismo, che sono in primo luogo la follia razzista, in secondo luogo il loro violento antisemitismo e in ultimo il loro nazionalismo estremo». Il ''[[New York Times]]'' sottolineò al tempo come la lettera dei vescovi «è vista come un gesto di sfida al nazionalsocialismo non solo in Austria ma anche in Germania».<ref>New York Times, "Austrian Bishops Oppose the Nazis: Bid Catholics Support Dollfuss Regime to Avert Situation Like That in Germany", December 23, 1933, p.8.</ref>
Nell'aprile 1933 Faulhaber mantenne una posizione ambigua di fronte al boicottaggio economico degli ebrei proprio per causa del Concordato, che lo costringeva da un lato a invitare pubblicamente i parroci a obbedire al nuovo governo e dall'altro dichiarando «ingiusta e dolorosa»<ref>[http://www.catholiceducation.org/articles/facts/fm0015.html Goldhagen v. Pius XII]</ref> la persecuzione antisemita nella corrispondenza riservata con Pacelli. Tuttavia, dal dicembre 1933 denunciò in omelie l'ideologia statolatrica del nazismo dichiarando fra l'altro ''« Non dobbiamo mai scordare che non siamo salvati dal nostro sangue tedesco ma dal sangue di Cristo »'', sermone interpretato dalle stesse SS come un intervento in favore degli ebrei<ref>Friedlaender, Saul. (1997), "[http://www.cdojerusalem.org/icons-multimedia/ClientsArea/HoH/LIBARC/LIBRARY/Themes/Policy/Friedl1.html Consenting Elites, threatened elites]" Chapter 2 in Nazi Germany and the Jews, Vol I - The Years of Persecution 1933-1939. New York. History-of-the-Holocaust.org. Retrieved May 8, 2005.</ref> e ricordato nel [[1998]] insieme a sue altre [[omelia|omelie]] all'interno della dichiarazione pontificia "Noi ricordiamo". Nel [[1934]] pubblicò un volume (''Judentum, Christentum, Germanentum'') che difende l'amicizia fra i popoli. In questi anni ricevette minacce di morte dai nazisti. Nel [[1937]] redasse in segreto per il papa [[Pio XI]] la prima bozza dell'enciclica anti-nazista ''[[Mit brennender Sorge]]''. Alla fine del [[1938]], in seguito alla sua condanna della [[Notte dei cristalli]], i nazisti lo qualificarono ''der Judenkardinal'', il « cardinale ebreo », e aizzarono manifestazioni sotto il palazzo episcopale.
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