Luigi Pirandello: differenze tra le versioni

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</ref> Clamoroso è il gesto del [[1927]], narrato da Corrado Alvaro (e riportato da G. Giudice nel suo saggio), in cui Pirandello a Roma strappa la sua tessera del partito davanti agli occhi esterrefatti del Segretario Nazionale. <ref>Prefazione alle Novelle per un anno, Milano 1956</ref>
 
Nel [[1935]] partecipa alla raccolta dell' "oro per la patria" donando la medaglia del premio Nobel ricevuto l'anno prima.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/12/storie-dalla-storia-oro-alla-patria-141207.shtml?uuid=11789ab0-aa52-11dc-aa28-00000e25108c]</ref>
 
La critica fascista non esaltava le opere di Pirandello, anche perché queste non erano in linea con gli ideali fascisti. Parecchi lavori furono ancora accusati dalla stampa di regime di disfattismo anche dopo il Nobel, e Pirandello finì anch'egli tra i "controllati speciali" dell'[[OVRA]].<ref>[http://www.storiain.net/arret/num108/artic1.asp ''L'Ovra a Cinecittà'' di Natalia ed Emanuele V. Marino, Bollati Boringhieri, 2005]</ref>