Pierina Morosini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Primogenita di nove fratelli, visse fino al [[1933]] nella cascina "Stalle" di Fiobbio, frazione del comune di Albino. Il giorno seguente, fu battezzata col nome di Pierina Eugenia, nella nuova chiesa parrocchiale di Fiobbio. Nel 1933 la famiglia si trasferì alla Cedrina alta, isolata cascina al confine con i boschi, che il padre ricevette in eredità. Nel [[1937]], il [[10 gennaio]] a soli 6 anni, ricevette la S. [[Cresima]] dalle mani del vescovo di Bergamo, Mons. Adriano Bernareggi. Nel [[1938]] fece la Prima Comunione. <br/>
Nel [[1942]] inizia a far parte dell'[[Azione Cattolica]] come aspirante a conoscere la figura di Maria Goretti, la piccola martire delle Paludi Pontine, che su indicazione di papa Pio XII viene proposta come modello di virtù cristiane alle nuove generazioni. Nello stesso periodo, Pierina confida alla madrina il suo desiderio di essere religiosa. Comincia a vestirsi con il grembiule nero, che diventerà per lei una sorta di divisa, insieme alle calze nere ed agli zoccoli.
Terminate le scuole elementari, iniziò a frequentare un corso di "taglio e cucito" presso diversi sarti di Albino.
 
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Poco dopo la nascita di Piarina, la famiglia Morosini si trasferì alla Cedrina Alta, ma soggiornava ogni tanto anche alla Cedrina Bassa, il cascinale della nonna materna, da dove le era più facile raggiungere, d'inverno la scuola e la Chiesa. I genitori di Pierina, Rocco Morosini e Sara Noris, sono persone semplici che vivono del lavoro della campagna. Il papà poi, per motivi di salute, lascerà il lavoro dei campi per impiegarsi come guardiano notturno in una delle fabbriche che sorgono numero nella [[Valle Seriana]]. La mamma di Pierina educa i suoi figli, fin da piccolissimi, in un clima di fede e di preghiera. Pierina, come tanti altri bambini di quell'epoca, impara presto a lavorare nei vari servizzi che a sua numerosa famiglia richiedeva, il suo modo di essere disponibile si rivelerà infaticabile, coscienzioso e senza alcuna lamentela.
 
Nel paese di Fiobbio, durante la guerra, si potevano frequentare solo le prime quattro classi elementari. Dopo averle fatte con buon profitto, Pierina dovette andare a scuola ad Albino, che dista circa 4 km dalla piccola frazione di Fiobbio, per fare la quinta presso l'Istituto delle [[Religiose del Sacro Cuore di Maria Vergine Immacolata|Suore del Sacro Cuore]]. Finite le elementari avrebbe voluto continuare gli studi per diventare maestra, ma le condizioni della famiglia non glielo permisero. Per questo, fu mandata a imparare l'arte del taglio e cucito, ma il mestiere della sarta non sarebbe mai diventato il suo lavoro, infatti, a 15 anni, fu assunta come aiutante tessitrice nel Cotonificio Honegger di Albino.
 
 
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=== Vita Spirituale ===
 
Esistono altri due pilastri oltre alla famiglia nella vita di Pierina, la parrocchia e l'[[Azione Cattolica]]. Nella parrocchia di Fiobbio così come in quella di Albino, Pierina ha vissuto un'intensa vita sacramentale, che l'ha nutrita e la fatta cresce nell'amore per il Signore. La frequenza alla catechesi le ha permesso di conoscere il quadro complessivo delle verità di fede. Sul versante personale, Pierina ha appreso atteggiamenti fondamentali della vita cristiana: la pazienza, l'accettazione delle croci della vita quotidiana, l'umiltà e la non considerazione di sé, il servizio agli altri e il primato di Dio nella sua vita.
L'Azione Cattolica, diffusa in quel tempo in tutte le parrocchie, le permise di approfondire la sua formazione interiore e di aprirsi all'apostolato. Il programma dell'Azione Cattolica, infatti, insisteva sulla meditazione personale quotidiana e sul sacramento della Confessione. Pierina partecipava ai ritiri spirituali e alle conferenze organizzate dell'associazione che l'arricchirono, aprendole la mente ai probemi della Chiesa e alla necessità dell'apostolato. La maturità umana come quella spirituale furono molto precoci in Pierina che, già nell'adolescenza, cominciò ad attuare il proposito di una vita santa; scrisse Pierina "«''Il mio amore, un Dio crocifisso; la mia forza, la Santa Comunione; l'ora preferita, quella della messa; la mia divisa, essere nulla; la mia meta, il cielo''"». La forza che Pierina portò dentro di sé e che animò tutta la sua vita, fino a condurla al martirio, fu - come lo fu per tutti i santi - l'amore per Dio sopra ogni cosa. Questo profondo amore per il Signore, in Pierina si esprimeva con l'unione continua con Dio anche nelle ore di lavoro, la preghiera era il segreto della sua pazienza, della sua generosità, della sua libertà interiore dalle cose. Nutriva questa unione col Signore per mezzo dei sacramenti, la meditazione e la lettra della vita dei Santi. La povertà di Pierina non fu una povertà subita, ma amata, che praticò fino all'eroismo della morte. Per Pierina, la vera ricchezza era il Signore e come frutto di questa fede, regalava ttto ciò che avrebbe potuto avere per se stessa, la povertà di Pierina quindi è strettamente legata alla generosità, si realizza così in lei il vero senso della povertà cristiana, che non è fine a se stessa, ma è riconoscimento di Gesù Cristo come unico tesoro dell'uomo.
 
 
=== La Castità ===
 
Il significato della castità di Pierina Morosini si comprende se si tiene conto del suo desiderio di abbracciare la vita religiosa. Per lei non si trattava solo di un impegno morale, ma vive la sua dedizione totale al Signore, facendo i voti religiosi in forma privata rinnovandoli ogni anno, non potendo entrare in convento. La prima formulazione di questi voti avviene nel [[1947]], le piaceva pronunciarli nella solennità della [[Pentecoste]] perchè effusione dei doni dello [[Sprito Santo]], e in quella dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]], vera festa della purezza. In queste occasioni, portava alla'altare della parrocchia un mazzo di fiori bianchi, quale segno della sua donazione interiore. Nei suoi appunti si trovò questa frase: «''La verginità è un profondo silenzio di tutte le cose della terra''». É un detto attribuito a [[Teresa di Liseux|Santa Teresa didel Gesù Bambino]], in realtà ha origini sconosciute.
 
 
=== Il Martirio ===
 
Il [[4 aprile 1957]], finito il turno di lavoro al Cotonificio Honegger, Pierina si incammina sul sentierò che la porterà a casa compiendo un percorso di circa 4 km, due dei quali fra i boschi del [[Monte Misma]]. La mamma e il fratello attendono l'arrivo di Pierina, era in ritardo ma non si preoccuparono subito pensando che Pierina si fosse fermata a meditare tra i boschi durante il tragitto, come le era solitasolito fare. Quando il ritado di Pierina divenne preoccupante, il fratello scensescese per il sentiero e dopo circa 100 metri, la trovò riversa sul sentierò, pensò dapprima che si fosse sdraiata per riposare ma quando, dopo averla chiamata, non rispose, il fratello cercò di sollevarla ed allora si accorse del sangue che le usciva dalla testa. Il fratello allora le fasciò la testa con la sua sciarpa e corse verso il paese a cercare aiuto, i soccorsi furono chiamati dall'unico telefono presente in paese. Pierina, incosciente, fu trasportata all'ospedale[[Ospedali Riuniti di Bergamo|Ospedale di Bergamo]] dove ricevette le cure necessarie ma morì 2 giorni dopo, il 6 aprile, senza mai aver ripreso conoscenza. Sul luogo del ritrovamento del corpo di Pierina, fu trovata una pietra imbrattata di sangue. I medici conclusero che la ragazza era stata aggredita e colpita alla nuca con e stessoun sasso che le fratturò il cranio. Pierina Morosini morì per difendere la sua castità dall'aggressione di un giovane che, dapprima cercò di riportare alla morale e alla ragione ma dal quale non ebbe più scampo. Secondo la recustrionericostruzione dei fatti, Pierina fu colpita a morte susul sentiero, ma, ancora cosciente, riusciriuscì a trascinarsi per altri 30 metri in direzione della sua casa, ma poi, stremata e senza forze, cadde priva di sensi nel luogo dove oreora, sorge iun cippo e la cappella che ricorda il luogo del martirio. Il [[9 aprile 1957]] si svolsero i funerali di Pierina nella chiesa parrocchiale di Fiobbio, molti accorsero a dare l'estremosalutoestremo saluto ad una ragazza considerata già da molti, santa.
 
 
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== La Beatificazone ==
 
Nel 1975, l'allora vescovo di Bergamo [[Clemente Gaddi]], avviò la causa di beatificazione di Pierina Morosini. Dopo 30 anni dalla morte e dopo un processo durato 12 anni, il [[4 ottobre 1987]], papa [[Giovanni Paolo II]] beatificò Pierina Morosini nella basilica[[Basilica di San Pietro]] a [[Roma]] alla presenza dei familiari e della madre di Pierina; mentre si celebrava il settimo [[Concilio|Sinodo]] universale dei vescovi, dedicato al tema "Vocazione e Missione dei laici nella Chiesa e nel Mondo". In tal modo la chiesaChiesa l'ha proposta a modello di tutti i giovani del mondo. Dopo la beatificazione il corpo martirizzato di PirinaPierina è stato posto sotto l'altareAltare Maggiore della chiesa di maggioreFiobbio, in un reliquiario dello scultore Claudio Nani, che la rappresenta nel momento del suo martirio.
Le spoglie di Pierina oggi riposano sotto l'Altare Maggiore della Chiesa parrocchiale di Fiobbio, in un urna realizzata dallo scultore bergamasco Claudio Nani.
 
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== Note ==
 
Nel 1997, il parroco don Lino Togni, la parrocchia di Fiobbio e la polisportiva della [[Valle del Lujo]], organizzarono una [[Staffetta|staffetta]] Roma-Fiobbio per ricordare il 10° anniversario della beatificazione, gli staffettisti portarono dalla Basilica di San Pietro alla chiesa parrocchiale di Fiobbio una fiaccola accesa dal papa Giovanni Paolo II, lo stesso che 10 anni prima beatificò Pierina.
 
Nel 2007, a 20 anni dalla beatificazione e a 50 anni dal martirio, fu organizzata una nuova staffetta [[Roma]]-[[Assisi]]-[[Loreto]]-Fiobbio dove fu portata la fiaccola accesa da Papa [[Benedetto XVI]] in piazza[[Piazza San Pietro]] aalla presenza di don Dario Colombo e Cristina Morosini, nipote della Beata Pierina Morosini e unica donna a partecipare alla staffetta. Nello stesso anno fu portato a termine il nuovo museo dedicato alla memoria della beata, progettato dall'architetto Edoardo Milesi. Il nuovo, inaugurato nell'ottobre del 2007 aiuta a conoscere la vita e la santità di Pierina.
 
In un futuro ormai prossimo, il museo sarà completato con una cappellina per la preghiera progettata dall'architetto Edoardo Milesi.