Johann Gottfried Herder: differenze tra le versioni

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== Il pensiero di Herder ==
=== Alle origini del problema della lingua ===
Nel suo primo scritto del [[1764]], ''[[Ūber den Fleiss in mehereren geleherten Sprachen'']] (Sulla diligenza nello studio delle lingue), dopo aver ricordato, da teologo qual è, l’età dei patriarchi biblici che vissero al tempo in cui non vi era ancora la confusione delle lingue, sostiene che la [[Lingua (idioma)|lingua]] è come una pianta che cresce e si sviluppa secondo la terra e il clima nel quale è piantata e pertanto, poiché «ogni lingua ha il suo proprio carattere nazionale», la nostra lingua materna corrisponde al nostro carattere e al nostro peculiare modo di pensare.
 
Il problema che deriva da questa premessa è quello di come sarà mai possibile comprendere realmente le lingue straniere e ancor più le lingue morte, il [[lingua greca|greco]] e il [[lingua latina|latino]], che pure stanno a fondamento della [[cultura]] [[Europa|europea]]. Respingendo la possibilità di studiare e comprendere una lingua straniera sulla base di traduzioni in quanto, scrive, si perderebbe «il nocciolo della loro forza, il colorito, lo splendore della schiettezza, il loro sonante ritmo», trova la risposta nella necessità di leggere nella lingua originale ogni spirito che in quella lingua si sia espresso: «Così mi sollevo a lui e dò alla mia anima la vastità di ogni [[clima]]» o, altrimenti detto, «raccolgo nella mia anima lo spirito di ogni [[popolo]]».