Giuseppe Faè: differenze tra le versioni

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===Nella Resistenza===
 
Dopo l'[[Armistizio di Cassibile]] intensifica la sua attività tanto da collaborare attivamente nella formazione delle prime bande partigiane. Assieme a [[Giovanbattista Bitto]] "Pagnoca" viene avviatoavvia il primo primo nucleo partigiano nella zona del [[Vittorio Veneto|vittoriese]], (il [[Gruppo Brigate Vittorio Veneto)]], che confluìconfluirà nella futura divisione Nannetti. </br>
Don Giuseppe Faè aiutò i partigiani fornendo loro cibo, vestiti e sistemandoli nella canonica, che adibì a rifugio. La sua parrocchia divenne dunque un passaggio obbligato per chi desiderava equipaggiarsi e partecipare alle formazioni partigiane del [[Cansiglio]].</br>
Il [[27 marzo]] [[1944]] don Giuseppe e sua sorella vennero arrestati per attività antifascista, traditi da due falsi partigiani. Portati ad [[Udine]], vennero processati e condannati a morte: la sorella del sacerdote partì per un campo di sterminio, senza fare più ritorno, mentre don Giuseppe, per probabile intercessione dell'arciprete di [[Pordenone]] [[Gioacchino Muccin]], in seguito eletto vescovo della [[diocesi di Belluno-Feltre]], venne detenuto nel seminario di [[Vittorio Veneto]].
 
===Dopoguerra===