Sonata in si minore (Liszt): differenze tra le versioni

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==Storia==
La sterminata produzione artistica di Franz Liszt abbraccia buona parte dei generi musicali correnti nell'[[Ottocento]]: potrebbe apparire quindi singolare che in un tale poderoso insieme figuri una sola sonata per pianoforte.
 
L’annoso problema dell’esaurirsi della vitalità delle forme ampie, quali la [[sonata]] e la [[sinfonia]], fu molto pressante nella mente di Liszt, specie dopo che questi lasciò la carriera di virtuoso del pianoforte per ritirarsi alla corte di Weimar, dove si dedicò alla composizione e si adoperò per far conoscere le nuove correnti d’avanguardia della musica. La soluzione che si offrì alla sua mente fu la medesima sia per le composizioni orchestrali che per il pianoforte: la forma ciclica, che consentiva di porsi sulla scia della forma sonata, adottandone e, al tempo stesso, modificandone i principi costitutivi. Un solo movimento di ampie proporzioni riassumeva in sé la tradizionale tripartizione della forma sonata (esposizione, sviluppo e ripresa), assieme alla suddivisione in più movimenti, trovando una nuova unità ed omogeneità attraverso il principio dell’elaborazione tematica (questo un debito nei confronti di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]).
 
Creatore del Poemapoema Sinfonicosinfonico, cioè di qualcosa che si pone decisamente contro la costruzione "illuministica" della forma sonata (e contro la stessa sinfonia, che della forma sonata è talvolta dilatazione), Liszt si cimenta con la composizione di una sonata tenendo conto solo in minima parte dei presupposti formali che questo tipo di creazione artistica comporta. D'altrondeEgli leinfatti ultimeaffronta Sonatela dicomposizione Beethoven,pianistica comeseguendo èdel ampiamentetutto risaputo,modalità possonotimbriche esserepeculiari definitedella "Sonate"scrittura solosinfonica fino(e aciò unnon certoè punto,vero esolo cosìper Lisztla pare''Sonata''): teneril contopianoforte dellanon lezioneè beethovenianapiù semplicemente uno strumento, ma perin crearemano qualcosaal d'altrovirtuoso ancora.diviene la condensazione di un'orchestra.
 
Liszt condivideva con Schumann la consapevolezza che scrivere una sonata a metà del [[XIX secolo]] aveva un sapore inattuale e di confronto con la storia della musica. Questa propensione ad attribuire uno sviluppo polivalente ad un unico nucleo tematico poteva ravvisarsi già nella ''Fantasia quasi Sonata''. Un altro precedente in questo senso può essere indicato nella ''[[Fantasia -Wanderer- D 760|Fantasia in do maggiore]]'' di [[Franz Schubert]], che Liszt trascrisse per pianoforte e orchestra nel [[1851]].
Egli infatti affronta la composizione pianistica, come sempre, d'altra parte, e a maggior ragione qui, seguendo del tutto modalità timbriche peculiari della scrittura sinfonica: il pianoforte, aggeggio infernale, non è più uno strumento, ma in mano al virtuosissimo Liszt diviene la condensazione di un' orchestra come nessun altro prima ha fatto.
 
D'altronde, Liszt quando affronta la composizione della ''Sonata'' ha già al proprio attivo i primi Studi di esecuzione trascendentale, le prime raccolte di ''Années de Pélerinage'', e ancora Mazeppa e alcune Parafrasi da opere: tutte musiche che hanno al loro interno un programma, e non si può non riconoscere che anche la ''Sonata in si minore'' sia influenzata da tale prassi. Dunque quest' opera è un vero e proprio "pezzo unico", più affine al Poemapoema sinfonico che alla musica pianistica di Beethoven, il quale rifugge sdegnosamente (e ne ha ben d'onde, essendo il Romanticismo[[romanticismo]] ai suoi primi vagiti) gli eroici furori lisztiani.
 
Questo è, forse, il ''milieu'' creativo nel quale va inquadrato l'ascolto della ''Sonata in si minore'', composta tra il 1852 e il 1853, pubblicata nel 1854 da "Breitkopf & Hartel" a Lipsia e dedicata a Robert Schumann (che a sua volta nel 1839 gli aveva dedicato la sua Fantasia op. 17). Soppiantata la forma consueta di sonata, Liszt inserisce una struttura ciclica - ritroviamo un processo affine in [[Richard Wagner|Wagner]], al quale la ''Sonata'' piacque molto, e in [[César Franck|Franck]] - che vede ritornare spunti e temi per tutta l'opera, che combina al suo interno gli elementi musicali del Recitativo[[recitativo]], della Fantasia[[fantasia]] e della Variazione[[variazione]].
 
==Analisi della Composizione==