Wikipedia:Cestino/Milan/1: differenze tra le versioni

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Gli [[Anni 1980|anni ottanta]] si aprirono, invece, con la prima retrocessione in [[Serie B]] a seguito dello [[Scandalo del calcio italiano del 1980|scandalo del calcio scommesse]],<ref>{{cita web |url=http://www.udinese.it/societa/storia/da-sanson-agli-anni-80 |titolo=Da Sanson agli anni '80 |editore=udinese.it |accesso=27-09-2008}}</ref> malgrado il terzo posto finale a cinque punti dall'Inter campione. Il pronto ritorno nella massima serie vincendo il campionato di [[Serie B 1980-1981]] fu solo momentaneo, poiché nel campionato [[Serie A 1981-1982|1981-1982]] i rossoneri retrocessero nuovamente, questa volta sul campo, a seguito di una stagione fallimentare (24 punti in 30 partite).<ref>{{cita web |url=http://www.fussballdaten.de/italien/1982/ |titolo=Die italienischen Serie A 1981/1982 |editore=fussballdaten.de |lingua=de |accesso=27-09-2008}}</ref> Ancora una volta il ritorno in A fu immediato. Il Milan tornò ad assestarsi stabilmente nella massima serie, senza però più riuscire ad inserirsi nelle posizioni di vertice.
 
Al termine della stagione [[Serie A 1985-1986|1985-1986]] la situazione precipitò nuovamente: a seguito di alcune ispezioni della [[Guardia di Finanza]] la società risultò fortemente indebitata e a rischio fallimento. Fu l'imprenditore milanese [[Silvio Berlusconi]] a rilevare la squadra dal presidente [[Giuseppe Farina (imprenditore)|Farina]] il [[20 febbraio]] [[1986]] e a ripianianare il deficit economico.<ref>{{cita web |cognome=Rossi |nome=Franco |wkautore=Franco Rossi (giornalista) |http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/13/silvio-berlusconi-presidente-del-milan.html |titolo=Silvio Berlusconi presidente del Milan |editore=[[la Repubblica]] |data=13-02-1986 |accesso=27-09-2008}}</ref> Le ambizioni di successo del nuovo presidente furono confermate da una campagna acquisti finalmente all'altezza del blasone rossonero: arrivarono [[Roberto Donadoni|Donadoni]], [[Daniele Massaro|Massaro]], [[Giovanni Galli|Galli]] e [[Giuseppe Galderisi|Galderisi]]. Dopo una prima stagione di transizione che vide l'esonero di [[Nils Liedholm]] e il quinto posto finale, nel [[1987]] il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico [[Arrigo Sacchi]]. Ai campioni già presenti in rosa si aggiunsero i due fuoriclasse olandesi [[Marco van Basten]] e [[Ruud Gullit]] ([[Pallone d'oro 1987]]). Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra ad una esaltante rimonta sul [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] sino alla vittoria finale. Il successo in campionato fu il preludio ad un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due [[UEFA Champions League|Coppe dei Campioni]] ([[Coppa dei Campioni 1988-1989 (calcio)|1989]], [[Coppa dei Campioni 1989-1990 (calcio)|1990]]), due [[Supercoppa UEFA|Supercoppe europee]] ([[1990]], [[1991]]), due [[Coppa Intercontinentale|Coppe Intercontinentali]] ([[1990]], [[1991]]) e una [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa italiana]] ([[1989]]).<ref>{{cita web |url=http://www.acmilan.com/InfoPage.aspx?id=16990 |titolo=La storia: 1985/2007 |editore=acmilan.com |accesso=27-09-2008}}</ref> Il Milan di Sacchi, ispirato al [[calcio totale]], rivoluzionò la pratica e la mentalità calcistica.
 
===Dagli anni novanta a oggi===