Rimini: differenze tra le versioni
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Rimini era di particolare importanza anche per il traffico di merci grazie al [[porto]]. <br/>
La città venne coinvolta anche in diverse guerre civili, ma rimase sempre fedele al popolo romano, in particolare a Mario e a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], che dopo il passaggio del [[Rubicone]] (quale degli attuali corsi d'acqua fosse il Rubicone oggi è incerti. Taluni lo collocano dove ora scorre il [[Pisciatello]], nel vicino paese di [[Savignano sul Rubicone]], altri ritengono fosse l'attuale [[Marecchia]], in un letto parzialmente diverso. Comunque, attraversando quel fiume che segnava l'inizio del territorio urbano di Roma, il Pomerium, pronunciò la sua leggendaria frase «''[[Alea iacta est]]''» (il dado è tratto) alle [[legione|legioni]], nel [[Foro (archeologia)|Foro]] di Rimini.<br/>
Rimini, che attirò l'attenzione di molti [[imperatori Romani|imperatori]], soprattutto [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] e [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], attraversò un periodo di splendore sotto [[Roma]], vi si costruirono prestigiose costruzioni, come il [[Ponte di Tiberio]] (che subì durante l' ultima guerra numerosi bombardamenti e il
L'opera che dovette però rappresentare meglio la città era probabilmente il suo porto, del quale oggi non rimane traccia, ma che si è riconosciuto essere nei pressi della odierna stazione ferroviaria e costituito in pietra bianca, probabilmente d'Istria, come quella dell'[[Arco d'Augusto]] e come quella del [[Tempio malatestiano]], il quale venne costruito utilizzando pure pietre appartenute all'antico porto romano.
I fasti di questo periodo sono comunque visibili nel museo della città, nella sezione archeologica. Altro ritrovamento d'interesse, posto vicino al museo stesso, è la famosa [[domus del chirurgo]], una casa del III secolo d.C., appartenuta a un ricco chirurgo romano. La sua importanza risiede nella grande quantità di [[mosaici]] ritrovati, ma soprattutto nel ritrovamente di un importante numero di [[strumenti chirurgici]], oggi visibili nella sezione archeologica del museo.
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