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La '''piazza I Viceré''' è una piazza di [[Catania]], realizzata tra il [[1995]] e il [[1998]] nel quartiere nord di Barriera del Bosco.
 
È collocata accanto al castello di via Leucatia, nel sito chiamato ''Belvedere'' nel [[I Viceré|romanzo]] di [[Federico De Roberto]], di cui la piazza porta il nome. Il complesso si trova a cento metri dalla sorgente della "Licatìa", che alimentava l'[[acquedotto]] [[antica Roma|romano]] che ivi esisteva nel [[III secolo]].
 
Il progettista e direttore dei lavori, architettosu Ivanincarico Castrogiovannidel comune,avuto l'incaricoarchitetto dalIvan Comune,senza particolari prescrizioniCastrogiovanni, si è ispirato alalle arcate del [[XVII secolo|seicentesco]] acquedotto dei Benedettini, i cui ruderi furono demoliti negli [[Anni 1960|anni '60]] per la realizzazione di un'edilizia intensiva.
 
Il complesso di piazza e parco si sviluppa su una superficie di oltre diecimila10.000 mq.
Su 5.000 m² è sorta la piazza vera e propria,. cheNegli utilizzaarchi nell'archeggiatoperimetrali perimetralesono stati utilizzati sistemi costruttivi simili a quelli [[Architettura romana|romani]] e [[XVIII secolo|settecenteschi]] (ad esempio [[Centina|casserature]] in legno per realizzare le arcate con intradossi in [[pomicipomice]] e lastre di [[piombo]] interposte tra i grossi conci in compressione). I materiali utilizzati sono stati la [[lava|pietra lavica]], di diverso colore ( dal nero al rosso) e consistenza ( "occhio di pernice", "pelorosso" ), e il [[travertino]] latteo di [[Trani]]. La piazza è costituita da uno spazio nudo con pavimentazione leggermente concava, {{citazione necessaria|dal notevole effetto ottico specialmente se osservata da grande altezza , leggermente concava}}.
 
Nello spazio rimanente è situato un [[giardino]] con vialetti "a passi perduti", dotatidotato di [[essenza (botanica)|essenze floreali]] quali il [[pinus pinaster|pino pinaster]], il [[cipresso]], il [[tiglio]], la [[quercia]], la [[Bignoniaceae|jacaranda]]. A ovest, a nord ed a sud, lungo il perimetro del complesso, sorgono tre portali in pietra lavica, scolpiti con motivi fogliari e volute che richiamano le facciate delle chiese di [[Catania#La città barocca|via Crociferi]] e dell'[[architettura]] settecentesca della [[provincia di Catania|provincia catanese]].
 
==Bibliografia==