Fiat A.74: differenze tra le versioni

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==Progettazione==
Il Fiat A.74 venne progettato nel [[1935]] dall'ingegner [[Tranquillo Zerbi]] e dal professor [[Antonio Fessia]] appositamente per essere impiegato sui velivoli da caccia, era un'evoluzione dello [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Pratt & Whitney R-18301535|R-18301535]] a doppia stella a 14 cilindri di cui la Fiat aveva acquisito la licenza di costruzione, ma con numerose differenze progettuali, tra le altre nelle misure di [[alesaggio]] e [[corsa (meccanica)|corsa]], e costruttive. Queste erano dovute sia dall'esigenza di semplificare la produzione, sia da quella di utilizzare materiali [[autarchia|autarchici]]. Inoltre era caratterizzato dall'adozione di un [[compressore]] centrifugo ottimizzato per i 3 800 [[metro|metri]] di quota e dalla trasmissione del moto all'[[elica (aeronautica)|elica]] interposta da un riduttore di velocità.
 
Il Fiat A.74 RC.38 rappresenta un punto di svolta nella produzione di motori aeronautici dell'azienda italiana, fino ad allora impostata su [[motore V12|motori 12 cilindri a V]], diventando capostipite di una serie di sviluppi atti a produrre motori dalla cilindrata e conseguente potenza espressa sempre maggiori quali gli [[Fiat A.76|A.76]], [[Fiat A.80|A.80]] ed [[Fiat A.82|A.82]].